Juve, Tudor e i cambi: l’allenatore alza la voce nello spogliatoio

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Il tecnico non ha gradito l’approccio da subentrati di Cambiaso, Weah, Kolo Muani e Conceiçao e non l’ha nascosto. Così ha pure mandato l’ennesimo messaggio forte di juventinità

Giovanni Albanese

Collaboratore

Igor Tudor è stato meno puntuale del solito, nel post partita di Juventus-Lecce. Quando si è presentato davanti ai microfoni, però, ha spiegato il motivo del suo ritardo e ha replicato il concetto espresso nello spogliatoio nell’immediato post partita. Discorso fatto in generale, perché potrà tornare utile a tutti: ma destinatari facilmente riconoscibili. “Non mi sono piaciuti i cambi, l’ho detto prima nello spogliatoio e lo ripeto qua – ha detto in conferenza -. Con le 5 sostituzioni ormai cambi mezza squadra e dunque bisogna farsi trovare pronti. Capisco tutto perché sono stato giocatore anch’io, ma bisogna crescere in fretta e mettere la squadra davanti a tutto”.

tudor e i cambi bocciati

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Con la trasparenza che ha contraddistinto la sua avventura juventina fino a questo momento, Tudor ha evidentemente bacchettato Weah, Cambiaso, Conceiçao e Kolo Muani su tutti, considerato che Savona è subentrato in pieno recupero. L’allenatore avrebbe voluto dare con loro il colpo di grazia al Lecce, dopo il doppio vantaggio acquisito nel primo tempo, e invece i pugliesi nel finale hanno accorciato le distanze e provato a replicare lo sgambetto dell’andata. La prova dei subentrati non è stata all’altezza delle aspettative, specie quella di Conceiçao e Kolo Muani che hanno dato poca consistenza negli ultimi metri. Tudor è stato molto diretto come alla vigilia, quando aveva chiesto a chi gioca meno di metterlo in difficoltà.

juve, i messaggi di tudor

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Nel concetto espresso dal tecnico nel post partita con il Lecce, l’ennesimo messaggio forte di juventinità. Tudor ha messo tutti davanti alle proprie responsabilità e ha ribadito la necessità di restare concentrati sul bene della squadra, dunque sui risultati necessari per centrare l’obiettivo della stagione: la qualificazione alla prossima Champions League. E col suo discorso ha toccato le corde di tutti, anche di quelli che – avendo una visione temporanea alla Juventus – potrebbero avere meno pressione. Su questo dettaglio, però, l’allenatore ha fatto leva sulla necessità di tutti di dimostrare il proprio livello, facilmente riscontrabile dalla posizione di classifica finale. Anche se in conferenza poi ha tagliato corto: “Guardare la classifica adesso? No, si perdono solo energie. La guarderemo alla fine”.



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