ESTERNI – “Gli interpreti esterni sono cinque, faccio giocare quelli che stanno meglio. Poi non è detto che i due stiano meglio rispetto agli altri tre. Scelgo anche in base alle caratteristiche della squadra avversaria ed ai diretti interessati, valuto vari aspetti”.
MILAN – “I conti in casa del Milan non li vado a fare. Il mio modo di pensare e preparare la partita ci porta a lavorare sul momento, non sulle condizioni generali e psicologiche dell’avversario, che non conosciamo bene. Andremmo nel campo delle supposizioni. Dobbiamo preparare la gare in base a quanto visto dal Milan con la Lazio, match in cui è andato sotto e, in 10, ha rimontato sfiorando il sorpasso. Non posso pensare ad altro, alle ragioni che c’è intorno. E’ una squadra di grande valore tecnico”.
FATTORE CASA – “Deve essere una risorsa, altroché. Se pensiamo che non lo sia diventa difficile. Poi magari in passato si è vinto più in casa e quest’anno non è così, ma ciò non toglie che tu debba far qualcosa e lavorare per cambiare il trend, che non va assecondato. La squadro nelle ultime quattro partita ha subito due gol, di cui uno su rigore. Ma non va bene, si cerca di trovare l’equilibrio migliore. Questi discorsi li sento da vent’anni e li rispetto, noi dobbiamo solo confermare le qualità e migliorare le carenze. Non facciamo gol, mandiamo giocatori là ma poi torniamo a riprenderne magari quattro a partita. Io faccio il meglio che va fatto, la lotta resta comunque serratissima”.
POSSESSO PALLA – “Da una decina di giorni a questa parte qualcosa la stiamo rivedendo per semplificare il compito dei nostri giocatori. Sempre che la ricerca non porti a dispendi superiori. Magari semplificando puoi essere più leggero. Stiamo lavorando per cambiare anche l’aspetto della rapidità di scelta nel giocare il pallone nei pressi dell’area avversaria. Per tante situazioni, magari assumendoci qualche rischio e disequilibrio in più. Stiamo lavorando per proporre qualcosa di diverso, magari con un calcio più istintivo e meno carico cognitivo in meno. Lavoriamo, non facciamo mai copia-incolla. Siamo sempre alla continua ricerca di migliorare anche uno 0,5”.
KABA – “L’ho fatto giocare all’inizio perché in allenamento vedevo miglioramenti costanti. Poi puntualmente in campo incontrava difficoltà. Ora sta tornando a crescere sotto il profilo di condizione e personalità. All’inizio l’ho forzato a ragion veduta, lasciando poi spazio perché anche gli altri crescevano. Abbiamo 5/7 giocatori per tre ruoli, a volte sta meglio uno o l’altro. Non si può ragionare per valore assoluto, ma per valore del momento”.
RIENTRI – “Krstovic, Helgason e Banda sono tutti e tre recuperati e disponibili. I primi due da qualche giorno, il terzo sta lavorando con continuità da più tempo. In ogni caso sono tutti a disposizione”.
PIEROTTI – “E’ importante per noi in tanti aspetti della partita. La quota realizzativa, la sua pericolosità, lo strapotere fisico sono importanti per noi. Si trascina dietro qualche problemi ma nel nostro scacchiera”.
BERISHA-HELGASON – “Possono anche convivere ma quando saranno al 100%. Se ripercorrete le ultime settimane vedrete che si sono alternati perché hanno avuto acciacchi. Quando avranno continuità si può proporre”.
GASPAR – “Sta meglio, sta sempre meglio. Soprattutto nelle ultime due settimane è molto migliorato, incrementando la propria condizione. E’ tornato a lavorare in gruppo da tre settimane, nelle ultime in particolare l’ho visto molto bene”.
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