Il tecnico piemontese ha aperto a uno sbarco nella capitale dopo le insistenze del nuovo senior advisor. Da valutare la permanenza di alcuni big. A breve arrivano i Friedkin
E allora la virata stavolta è arrivata davvero. E il timone giallorosso è tornato a indirizzare la prua proprio verso l’approdo iniziale, dove la Roma sperava di arrivare già da mesi. Solo che nei primi assalti Gasperini aveva manifestato delle perplessità su tante cose, adesso invece sembra (quasi) essersi convinto. Se poi sia stato così bravo Claudio Ranieri a fargli cambiare idea o lo stesso Gasperini a rendersi conto che le altre carte che sperava di potersi giocare (Juventus in primis, ma anche il Milan) non sono state scoperte, questo è ancora da capire. Sta di fatto che dopo aver incassato il no di Cesc Fabregas (il Como anche ieri ha ribadito la sua ferma volontà di non lasciar partire il tecnico spagnolo), ieri la Roma è tornata all’assalto di Gian Piero Gasperini. E stavolta ha incassato anche la disponibilità dell’allenatore piemontese. La stoccata vincente ancora non è andata a segno, ma l’assalto è stato di quelli importanti.
La trattativa
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Ieri, dunque, la Roma ha ripreso i contatti con Gasperini, con cui anche nei giorni scorsi c’erano stati dei contatti. Del resto, tra Ranieri e il tecnico dell’Atalanta c’è da sempre un rapporto diretto, anche di amicizia e di stima. E ieri il nuovo senior advisor della Roma ha rialzato il telefono per verificare la situazione, subito dopo il colloquio del Gasp con i Percassi. E stavolta ha trovato la strada aperta. “Parliamone”, il messaggio del tecnico piemontese. Che con Ranieri ha iniziato a discutere di contratto (triennale da 5 milioni più ricchi bonus) e di garanzie tecniche. Nel primo passaggio, qualche mese fa, Gasperini aveva sottolineato come alcuni giocatori non fossero funzionali alla sua idea di calcio: su tutti Dybala, ma anche Pellegrini, Paredes e Dovbyk. Quattro pezzi da novanta, su cui ora bisognerà anche riflettere. Pure Soulé va inquadrato meglio, porta troppo palla, ma sull’argentino il Gasp ci vuole lavorare. Semaforo verde invece per i vari Svilar, Ndicka, Koné, Angelino, Mancini, Pisilli, Cristante (che però potrebbe anche partire) e Celik.
In Campidoglio
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E ieri Ranieri ha parlato anche del probabile suo successore, dopo aver ricevuto il “premio simpatia” in Campdoglio, nella 52a edizione dell’Oscar capitolino. “Gasperini? Non voglio fare nomi, non mi piace farli – ha detto il dirigente giallorosso -. Andiamo avanti, lottiamo e vediamo quando il presidente vorrà dire il nome del nuovo allenatore”. Poi Ranieri ha aggiunto anche: “Gli inglesi dicevano: ‘Roma non è stata costruita in una notte’. Dateci fiducia, vedrete che alla fine avremo ragione. Io ho smesso per dare al nuovo allenatore una possibilità di progetto. Con me non ci sarebbe stato futuro, tanto vale iniziare prima e dargli l’opportunità di conoscere tutto del sistema Roma. Dobbiamo fare bene, sapendo che c’è da lavorare: vogliamo arrivare il più in alto possibile e ci vuole tempo”.
Corsi e ricorsi
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Del resto, l’eventuale arrivo di Gasperini a Roma è un matrimonio che è stato solo posticipato nel tempo. Già nel 2019, proprio dopo la fine della seconda esperienza di Ranieri in giallorosso, Gasperini fu vicinissimo a sbarcare a Trigoria. Poi ci ripensò, rinnovò con l’Atalanta e i giallorossi alla fine virarono su Fonseca. Adesso sembra davvero arrivata la volta buona, nonostante lo stesso Ranieri lo scorso 27 marzo negò la possibilità. Così: “Non sarà Gasperini il nostro nuovo allenatore. Ho sentito tanti nomi, ma non quelli con cui ho parlato davvero”. Parole che arrivarono a commento di quelle dello stesso Gasperini, che tre giorni prima – dopo aver ricevuto nel Salone del Coni il premio Enzo Bearzot – disse: “La Roma è come la Nazionale, piace a tutti. Chi non vorrebbe allenarla? È una grande piazza, con un pubblico eccezionale”. Ed allora possibile che già tra oggi o domani possa arrivare l’attesa fumata bianca, con la firma sul contratto da parte dell’allenatore piemontese. Ieri i Friedkin sono stati avvistati prima a Pisa e poi in Francia, probabile che in queste ore tornino in Italia proprio per incontrare dal vivo il nuovo tecnico. E dargli il benvenuto a Trigoria.
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