L’Inter e l’insostenibile pesantezza del non saper più vincere, la crisi va scansata prima della sentenza Champions

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Manca poco alla sfida contro il Barcellona e non c’è tempo se non quello dettato dal calendario: si deve ritrovare la migliore mentalità e formazione possibile per la stagione

L’insostenibile leggerezza dell’Inter pare svanita in tre sconfitte consecutive, senza gol e senza l’identità che ha trascinato fino a questo livello di coscienza una squadra all’apparenza quasi perfetta, tanto da superare i pregiudizi della vigilia e approdare a un risultato come le semifinali di Champions eloquenti. A quella leggiadria di una squadra a cui ogni cosa riusciva, e bene, è subentrata la pesantezza del giudizio del campo che non misura il talento, ma i risultati.

Eppure lo stesso allenatore, Simone Inzaghi, ex enfant prodige della Lazio, ha maturato un silenzio inusuale (parole che non rispondono davvero a una spiegazione) per lui che non ha mai abusato di dichiarazioni ma è sempre stato disponibile.

Inter, tre ko consecutivi

Assenze, calendario, rimesse e controversie di campo possono pesare ma quanto decidano lo stato di crisi nerazzurro è complicato affermarlo e chiudere tutto qui, in questo unicum. Tre ko consecutivi non possono essere banalizzati: Soulé ha firmato una rete straordinaria che non può e deve essere liquidata in un rimpallo fortuito. Non sarebbe giusto definirlo tale, seppure l’amarezza possa aver inquinato l’intento di spiegare l’accaduto e condizionato l’urgenza del momento.

Piuttosto, invece. Si può ragionare diversamente e osservare la meravigliosa macchina messa in evidenza, valorizzata da Inzaghi per la società e i tifosi come giunta a una fatica innegabile. Una settimana fa ha ceduto al Bologna un’occasione ghiotta in chiave campionato: l’Inter è uscita dal Dall’Ara con zero punti per via di un gol di Orsolini in sforbiciata nel recupero, che abbiamo messo in evidenza a suo tempo. Allora il problema era una rimessa laterale.

La vicenda Coppa Italia e il 3-0 subito dal Milan

Dopo la scomparsa di Papa Francesco, avvenuta il 21 aprile, è accaduto quel che vi abbiamo raccontato e ripotato in vista della semifinale di Coppa Italia contro il Milan ed è stato un marasma che però si è chiuso con un 3-0 a favore dei rossoneri che neanche i tifosi più ottimisti avrebbero creduto possibile.

I nerazzurri erano irriconoscibili, nel senso che non sono mai entrati in campo e hanno ceduto ancor prima di partire l’eventualità di un avanzamento agli avversari, quasi increduli.

Inter-Roma, disfatta totale

Ma c’è davvero un minimo comune denominatore in queste tre sconfitte che paiono così distanti per formazioni, rose messe in campo e competizioni? La vigilia di Inter-Roma non era proprio a favore dei giallorossi: l’Inter è rimasta imbattuta in 14 delle ultime 15 sfide contro la Roma in campionato (8V, 6N), vincendo sette delle ultime otto (1P) – l’unico successo giallorosso nel periodo è arrivato il 1° ottobre 2022 (2-1 al Meazza in rimonta con gol di Dybala e Smalling), stando ai dati Opta.

Di certo in questo incontro colpisce più che il calo del possesso palla nel 1° tempo, risalito nel 2° fino a stabilire un totalone del 69,4% a favore dei nerazzurri, il numero dei tiri in porta: 2 contro 7 a favore della squadra di Ranieri a cui si sommano i due fuorigioco. Inoltre anche gli angoli sono 4 contro i 3 di Lautaro e compagni.

L’opportunità per il Napoli

La sconfitta di San Siro contro la squadra di Ranieri (al suo 18esimo risultato utile consecutivo) probabilmente ha contribuito a riaccendere le speranze legittime del Napoli e a consolidare i dubbi su quanto emerso contro Bologna e Milan sull’andamento lento. Manca Thuram con la sua incisività e il suo essere uomo utile e funqionzle al reparto? Certamente, ma Lautaro e gli altri non sono riusciti ad incidere né a creare occasioni come di solito riescono a fare Barella e Dimarco.

Napoli ha affrontato il Torino poche ore dopo la disfatta, segnando un gol dopo appena sei minuti e chiudendo la pratica con la seconda rete poco prima della fine del primo tempo.

Risveglio da Champions

La speranza è che in pochi giorni Simone Inzaghi ritrovi energia per affrontare il Barcellona, come ha dimostrato di saper fare contro il Bayern Monaco in entrambe le occasioni. L’Inter non è forse al top, ma si può risvegliare da questo torpore provvisorio e momentaneo per ritrovarsi e reagire con la consapevolezza che, sfumata la Coppa Italia, rimangono due obiettivi ancora in palio per questa stagione. Ci vuole corsa, fiato, ma anche autostima e lucidità che è mancata contro la Roma.

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