ATTESA COVER Mario Jardel e il buco nero di cocaina, sesso, mazzette e alcol

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Dalla Scarpa d’oro al buco nero: tutto è iniziato nel 2002, con la mancata convocazione del Brasile per i mondiali. Il mondo è crollato addosso al centravanti del Porto, che in pochi mesi ha perso tutto: le dipendenze, il divorzio e la depressione. Poi la discesa in politica e un nuovo scandalo, fino alla redenzione

Quando, nella tarda primavera del 2024, il Real Madrid e il Porto organizzarono una partita tra vecchie glorie dei due club e lui non venne convocato dalla società portoghese, di cui era stato uno degli idolo alla fine degli anni Novanta, capì che cosa significava davvero essere un maledetto. Mario Jardel, classe 1973, centravanti di rara prolificità, con la maglia del Porto aveva realizzato la bellezza di 166 gol in 169 partite, dal 1996 al 2000, conquistando tre titoli portoghesi e tre supercoppe nazionali. Eppure, nonostante un simile curriculum che ben pochi potevano vantare, non ricevette l’invito per partecipare a quella sfida tra ex campioni. Il motivo? Nessun dirigente del Porto ebbe mai il coraggio di dichiararlo pubblicamente, ma la verità era che Jardel aveva avuto problemi di alcol, di droga ed era pure stato coinvolto in un brutto scandalo finanziario. Una pecora nera, insomma. E per questa ragione non poteva avere il biglietto d’ingresso per quella gara che intendeva celebrare il bello dei due club, il Real Madrid e, appunto, il Porto. Per lui la porta del regno della gloria doveva restare chiusa. 

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