Da Monza all’Alaškert, passando per il Portogallo e la Cina, il calciatore con la valigia si racconta: “Prima di smettere segnerò un gol, ci provo sempre. Qui ho imparato il russo, guidano in modo assurdo, vai allo stadio con 2 euro ed è pieno di milanisti come me”
Dall’Italia all’Armenia, passando per il Portogallo, con la voglia di scoprire il mondo e di non fermarsi mai. Valerio Vimercati non è solo un portiere italiano che oggi gioca in Asia: è un giramondo per natura, un viaggiatore che ha trasformato il calcio nel suo passaporto per scoprire nuove culture. Nato a Monza nel 1995, cresciuto nel settore giovanile del Milan, oggi difende i pali dell’Alaškert nel massimo campionato armeno. Ma chi pensa di trovarsi davanti un classico numero uno si sbaglia di grosso. Dietro i guanti da portiere, si nasconde l’indole di un giocatore di movimento. Lo dimostrano i piedi, il modo di interpretare il gioco e quella promessa fatta a sé stesso: prima di smettere, un gol lo segnerà.