Tudor, da traghettatore a prima scelta: per la Juve l’allenatore è una questione Mondiale

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La ripresa degli allenamenti in vista del Mondiale per Club ha tanto il sapore di nuovo inizio e il croato non è mai stato così vicino a giocarsi (l’anno prossimo) la Champions che ha conquistato nei due mesi trascorsi a Torino

Quante cose possono cambiare in nove giorni? Se lo chiedete a Igor Tudor, l’allenatore della Juventus potrebbe rispondervi che nel giro di poco più di una settimana si può passare dalla conquista della Champions League con annesso rinnovo automatico del contratto (annullabile pagando una penale entro fine luglio) ad avere la valigia in mano senza certezze sul futuro a lungo termine, fino a ritornare poi di nuovo la prima scelta per la prossima stagione. Montagne russe, cambi di rotta, dietrofront, rifiuti, saluti e altri grandi cambiamenti: c’è tutto questo in uno dei più movimentati post campionato della Signora che a livello dirigenziale con l’ingresso di Comolli e il potenziamento di Chiellini ha modificato di nuovo il suo assetto, mentre in panchina sembra più orientata a garantire una continuità che farebbe felice Tudor ma anche i tifosi.

avanti con tudor ma…

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L’ultima settimana di Igor è iniziata con gli strascichi dello sfogo post Venezia e con quel “se non resto non ha senso andare al Mondiale per Club” preceduto dal definitivo dietrofront: “Ci sarà lui al Mondiale, non metterà fretta alla società per la scelta (della panchina, ndr)”, parola del suo agente e caso rientrato. Il tutto mentre nella Juve si consumava il divorzio da Giuntoli, Elkann convinceva Comolli – ufficiale da ieri -, Antonio Conte rinnovava il suo giuramento d’amore al Napoli e poi ancora Gasperini si lasciava convincere da Ranieri a sposare il progetto Roma. Riassunto: ribaltoni interni e due rifiuti. Tudor è dalla sua Spalato che ha seguito ognuno di questi sviluppi, la stessa città da cui era partito in macchina a marzo dopo la chiamata della sua Signora. Il 2 giugno è stato il giorno della ripresa dei lavori alla Continassa (anche se con un gruppo decimato dalle nazionali), c’è un Mondiale da preparare, il 4 giugno sarà presumibilmente quello dell’incontro con Comolli e del possibile ulteriore rilancio del croato, che ora è la prima scelta per il futuro. Juventinità e continuità: il binomio che si porta dietro Tudor e che ai tifosi piace tanto “viste le alternative”, come sottolineano gli stessi sui social. Lì la scelta è chiara. Ma l’eventuale conferma di Tudor non venga vista come una mancanza di alternative, l’ultima spiaggia. Anche perché la chiamata di Elkann è stata una bella iniezione di fiducia e ora non resta che convincere definitivamente anche Comolli: la chiacchierata tra Tudor e il nuovo dg (ufficialmente in carica proprio dal 4 giugno) è il nuovo appuntamento più atteso dal mondo bianconero che aspetta anche un direttore sportivo. È tutto parte di un grande puzzle ma questa è un’altra storia. C’è un Mondiale per Club da onorare che può mettere il sigillo definitivo sulla permanenza dell’attuale tecnico – salvo altri colpi di scena che in una trama intricata come questa non sono mai da escludere – in un momento in cui la società sta seriamente valutando di andare avanti con Tudor. E lui non è mai stato così vicino a giocarsi quella Champions che non senza fatica ha conquistato nei due mesi trascorsi a Torino.

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