Milan, Pulisic vera stella rossonera: le cifre e il contratto

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Con la doppietta di Lecce ha toccato i 14 gol, staccando Reijnders e diventando il capocannoniere stagionale solitario. Tra reti e assist da Christian passa il 30% dei centri rossoneri

Marco Pasotto

Giornalista

Dal momento che i pochi obiettivi di squadra rimasti non sono esattamente un menù da ristorante stellato, tanto vale dare un senso alla stagione mettendosi in competizione con se stesso. Ed è molto facile che Christian Pulisic riuscirà a superarsi in termini personali. Con la doppietta di Lecce è arrivato a 14 gol, spalmati tra campionato (8), Champions (4) e Supercoppa (2). Una quota che lo fa diventare il capocannoniere rossonero solitario davanti a Reijnders (12). L’anno scorso chiuse a 15, e fu già la sua annata più generosa. A disposizione restano dodici partite con sicurezza, dieci delle quali in campionato. Christian e il Milan sperano possano salire a tredici, significherebbe giocare la finale di Coppa Italia dopo aver eliminato l’Inter.

investimento

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In una squadra dove la maggior parte dei compagni trascorre la stagione vagando tra crisi di identità, amnesie tattiche, svarioni tecnici, panchine punitive, insubordinazioni disciplinari o, molto banalmente, tassi di rendimento ampiamente al di sotto delle attese, per fortuna ci sono anche quelli come Christian: poche parole – ai confini con lo zero assoluto – divagazioni social limitate al minimo sindacale, assenza di gossip riguardante la vita privata, giornate di lavoro a Milanello produttive. Perché Pulisic, a differenza di alcuni compagni con cui divide lo spogliatoio, ha capito una cosa basilare: investire su se stessi è un lavoro che poi torna indietro. Quando lasciò il Chelsea per trasferirsi a Milano, non c’era praticamente più traccia del Christian che spaccava il mondo a Dortmund. Era lì, a quel livello, che Capitan America voleva tornare ed è lì che sta tornando anche se il Milan sicuramente non lo sta aiutando.

evoluzione

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E allora Pulisic si è messo in proprio, garantendo al Diavolo il pregio che la squadra in termini complessivi non ha mai avuto in tutta l’annata: continuità. Ora come ora siamo a 14 gol e 7 assist: tra reti e passaggi vincenti, è stato decisivo nel 29,5% dei gol rossoneri stagionali. Le heatmap del grafico qui sopra illustrano chiaramente l’evoluzione del giocatore, le differenze tattiche rispetto a un anno fa. A spiccare è in particolare una copertura più intensa delle zone centrali, un po’ perché è stato schierato più spesso al centro della trequarti e un po’ perché, anche quando è partito da destra, gli è stato chiesto esplicitamente di trovare la giocata accentrandosi. “Partendo dalla fascia si trova molto bene nei corridoi centrali – ha spiegato Conceiçao nel dopogara di Lecce -. Lui è un giocatore di grandissima qualità tecnica ed è anche molto intelligente nei diversi ruoli che ha. Può giocare dietro la punta, può giocare sulla fascia venendo dentro: è la sua miglior posizione”. Il diretto interessato intanto tira un sospiro di sollievo: “Era un momento difficile anche per me, voglio segnare sempre ma negli ultimi tempi non era successo”. Christian sarà uno di quelli da cui deve ripartire il Milan che verrà, uno dei pochissimi imprescindibili. Il club lo sa e infatti sul tavolo è (quasi) pronto un nuovo contratto, passando dall’attuale vincolo valido fino al 2027 (con opzione fino al 2028 a favore del club) fino al 2028, con opzione fino al 2029.



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