Sotto la gestione dell’imprenditore scomparso il Milan si fece una stagione di cadetteria. E non fu una stagione qualunque
Fu nel glaciale gennaio del 1982 che Farina battezzato Giuseppe Antonio dagli amici chiamato Giussano e diventato per tutti Giussi, vezzeggiativo che ne rifletteva la natura brillante e imprevedibile, comprò il glorioso Milan. Lo fece versando nel conto bancario dell’imprenditore Felice Colombo la considerevole cifra di un miliardo e mezzo di lire, ma soprattutto facendosi carico di tutte le fideiussioni e delle garanzie bancarie (parecchie). Appena mise piede in sede, Farina subì, senza poter fare nulla, l’esonero di Gigi Radice, sostituto dal vice Italo Galbiati secondo una strategia orchestrata dal presidente uscente Gaetano Morazzoni.