Domande e risposte per capire il momento particolare del club di Lotito
Perché il mercato della Lazio è stato bloccato?
Il club biancoceleste non ha rispettato l’indicatore di liquidità, cioè il parametro stabilito dalla Figc che vale per l’ammissione alle campagne trasferimenti. La Covisoc si occupa di verificarlo guardando al bilancio intermedio al 31 marzo per le sessioni estive e al 30 settembre per le sessioni invernali.
Cos’è l’indicatore di liquidità?
È una misura che mette in rapporto attività correnti e passività correnti, cioè crediti (più la liquidità) e debiti che un club deve, rispettivamente, incassare e pagare entro 12 mesi. L’indicatore consente di verificare la capacità di un club di far fronte agli impegni finanziari per la durata di 12 mesi. Non a caso, venne introdotto dalla Figc sulla scia del caso Parma, fallito nel 2014-15. La misura minima da rispettare è stata via via innalzata, fino allo 0,8 valido per il 2025-26. Questo significa che le attività correnti devono coprire almeno l’80% delle passività correnti. La Lazio è molto distante da questo valore. Gli ultimi dati pubblici, al 31 dicembre 2024, quindi relativi al trimestre precedente ai controlli, indicano una stima di 0,35. Anche in passato i biancocelesti si sono trovati sotto la soglia: 0,44 al 30 giugno 2024; 0,67 al 31 dicembre 2023; 0,30 al 30 giugno 2023.
Perché stavolta le operazioni in entrata sono completamente vietate?
In caso di mancato rispetto dell’indicatore di liquidità, le società possono effettuare acquisti se sono coperti integralmente da cessioni nella stessa sessione. Tuttavia, il comma 4 bis dell’articolo 90 delle Noif (le norme federali) stabilisce che se non si rispettano altri due indicatori, quelli dell’indebitamento e del costo del lavoro allargato, allora scatta il disco rosso. La Lazio ha sforato anche questi due parametri.
Di cosa si tratta esattamente?
Sono indicatori “correttivi”. Subentrano in caso di mancato rispetto dell’indice di liquidità. Il primo mette in rapporto debiti e ricavi e non deve superare il valore soglia di 1,2, il secondo mette in rapporto il costo del lavoro allargato (stipendi tesserati, ammortamenti, commissioni agenti) e i ricavi e non deve superare lo 0,8. Nel controllo al 31 marzo, la Lazio ha oltrepassato entrambi i limiti.
La Lazio potrebbe tornare a fare acquisti?
In teoria sì. Le norme consentono ai club di ripianare la carenza finanziaria attraverso versamenti in conto capitale o prestiti degli azionisti, oppure utilizzando la liquidità derivante da cessioni pro soluto dei crediti relativi a operazioni di mercato, contratti di sponsorizzazione e diritti tv, premi Uefa. Claudio Lotito non ha intenzione di ricapitalizzare, anche perché la somma sarebbe enorme. Per rendere l’idea, posto il valore di 0,35 di dicembre, per giungere al minimo di 0,8 servirebbero almeno 80 milioni.
Le probabilità aumentano perché, a partire dalla sessione invernale 2025-26, farà fede il solo l’indicatore del costo del lavoro allargato, allineato all’Uefa: dalla stagione 2026-27 bisognerà spendere per la rosa al massimo il 70% dei ricavi.
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