I nerazzurri affrontano in modo diverso campionato e Champions League, e s’è visto anche con il Cagliari. Vlahovic uomo sponda, proprio come l’avrebbe voluto Thiago
Non dovrebbe essere questa giornata a spostare qualcosa nella corsa per lo scudetto. L’Inter ha fatto il suo, ha battuto il Cagliari, squadra dei bassifondi. Ed è probabile che domani sera il Napoli le risponda, perché l’Empoli, avversario degli azzurri, è terzultimo e in campionato non vince da 16 partite, dall’8 dicembre, 4-1 a Verona, quasi un girone intero. Sarebbe clamoroso se l’Empoli, per quanto alla disperata ricerca di punti salvezza, facesse risultato al Maradona. È vero però che un minimo di pressione grava ora sul Napoli, costretto a trascorrere due notti a meno sei dalla capolista. La collocazione delle partite può generare dei tarli psicologici, piccoli o grandi che siano. Se tutto andrà come logica vuole, Conte lavorerà per rosicchiare qualcosa all’Inter, o per acciuffarla, nel fine settimana di Pasqua, il primo tornante dell’ultima salita. Sabato 19 Monza-Napoli, domenica 20 Bologna-Inter: sono questi i giorni da “circolettare” sul calendario. A ruota, nel’ultimo weekend del mese, Inter-Roma e Napoli-Torino. Entro la fine di aprile sapremo abbastanza, forse molto, sullo scudetto 2025.
l’inter e i cattivi pensieri
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La partita di ieri a San Siro ha confermato come l’Inter in campionato usi un’applicazione mentale e in Champions un’altra. Sull’1-0, gli inzaghiani hanno concesso a Piccoli di presentarsi da solo davanti a Sommer, tiro respinto. Sul 2-0 hanno permesso al Cagliari di riavvicinarsi con la rete dello stesso Piccoli. Bisseck, con il gol del 3-1, ha spazzato via i fantasmi di un’altra Parma, da 0-2 a 2-2, ma, in quei pochi minuti di vantaggio risicato, qualche cattivo pensiero si è insinuato. Nulla di grave, giusto la conferma di come l’Inter non stia in campionato con la stessa testa che mostra in Champions. Non crediamo che mercoledì a San Siro, nel ritorno dei quarti contro il Bayern Monaco, la difesa interista consentirà a Harry Kane di saltare indisturbato, come è capitato ieri con Piccoli per il 2-1: sarebbe uno sfregio al vantaggio guadagnato con la vittoria di Monaco. Da fuori, ci sembra che il gruppo abbia puntato sulla Champions, una specie di “adesso o mai più”. La squadra ha un’anagrafica matura, non può permettersi di alzare lo sguardo verso orizzonti lontani. In Champions, l’Inter è programmata per il “qui e ora”, codificato da Julio Velasco all’Olimpiade di Parigi con l’Italia del volley donne.
vlahovic uomo-assist
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Sette punti in tre partite, Igor Tudor ha riportato a casa la Juve. Il risultato come bussola, per il resto si prega di attendere, anche se ieri, nel primo tempo contro il Lecce, si sono viste ampie sequenze di bel gioco. I gol di Koopmeiners e Yildiz, per esempio, tutti e due sul centro-sinistra, sono stati frutto di aggressioni e verticalizzazioni, con Vlahovic nell’insolito ruolo di uomo assist. Dettaglio, quest’ultimo, che suona come una beffa nei confronti della precedente gestione tecnica. Thiago Motta ama i centravanti costruttori e ricamatori, quel che Vlahovic non è mai stato durante i mesi mottiani. Tre assist di Vlahovic in tre partite con Tudor, il primo lo aveva sfornato contro il Genoa. Tudor, in venti giorni di lavoro con Vlahovic, è riuscito là dove Motta in otto mesi aveva fallito, anche se alla Juve servono più che altro i gol del centravanti serbo, per evitare finali difficili come quelli di ieri sera, con il Lecce arrembante, rivitalizzato dalla rete di Baschirotto. Bene o male è andata, la Juve ha vinto e si è addormentata e risvegliata al terzo posto da sola, in attesa di Atalanta-Bologna all’ora di pranzo. Tre squadre in fila indiana, per due posti Champions: Juve 59, Atalanta 58, Bologna 57. Un pareggio oggi a Bergamo sarebbe il risultato quasi perfetto per la Juve: la lascerebbe al terzo-quarto posto assieme all’Atalanta e le permetterebbe di guadagnare due punti su ciascuna delle due concorrenti.
il derby, che spareggio
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All’Olimpico il derby romano ha il sapore dello spareggio, di due ne resterà una, il pari nuocerebbe più a Ranieri che a Baroni. La Lazio viene dalla gelata al circolo polare artico contro il Bodo e il derby è caldo per definizione. Attenzione alle escursioni termiche.
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