Conceiçao: “Fallo di mano clamoroso sul primo gol. Su di me tante cattiverie”

allgossip9@gmail.com
4 Min Read

Il tecnico rossonero: “Se mi dicono ‘non servi più’, prendo la valigia e vado via senza chiedere un euro in più. Non arrivo dal nulla: ho quasi 100 partite in Champions League e ho vinto 13 trofei”

Marco Pasotto

Giornalista

C’è un allenatore che sbuffa, impreca, strepita, striglia, calcia bottigliette. E c’è una squadra che, senza tentare la minima opposizione, osserva – letteralmente – gli avversari battere una rimessa laterale e costruirsi il gol della vittoria a una manciata di minuti dal novantesimo. Come fossero seduti in tribuna, e non in maglietta sul campo. Uno dei più grandi paradossi del Milan di Conceiçao è tutto in questa fotografia: la squadra non rispecchia minimamente l’approccio del suo allenatore, e d’altra parte l’allenatore ci mette del suo perché il gioco continua a essere un assente ingiustificato. Mentre per quanto concerne la personalità dei giocatori, basta forse questo dato: delle sette sconfitte in questo campionato, sei sono arrivate in trasferta. Diciamo che la comfort zone dei rossoneri è decisamente limitata.

lo sfogo

—  

Conceiçao nel dopogara decide di partire da un aspetto preciso: “C’è un fallo clamoroso di mano sul primo gol. Tutti gli episodi che per noi sono negativi, diventano decisivi per il risultato. Bisogna continuare a lavorare, vedere cosa abbiamo fatto di buono. Insomma, qualcosina lo abbiamo fatto. Ci sono anche errori nostri, ovviamente. In generale noi siamo connessi col match, sappiamo dove attaccare e pressare. Quando siamo in partita e facciamo ciò che si prepara, creiamo e arriviamo negli ultimi 30 metri con facilità e qualità, ma poi succedono episodi a volte per colpa nostra e a volte per colpa di altri”. Poi Sergio ha un drastico sussulto di orgoglio e si affida a una riflessione molto personale. “Tutti i giorni si parla della mia situazione e non è giusto. So cosa voglio, so cosa posso fare, vedo tanti che parlano di me ma la situazione è semplice: se devo andare via, mi dicono ‘non servi più’, prendo la valigia e vado via senza chiedere un euro in più. Non arrivo dal nulla: ho quasi 100 partite in Champions League, ho vinto 13 trofei, ma tutti i giorni si divertono a parlare di me. Ho famiglia, ho gente che mi è vicino e loro vedono tante cattiverie su di me e non è giusto. Scusate lo sfogo”.

leao

—  

Anche Rafa accenna ai dubbi sul primo gol del Bologna, ma si morde la lingua: “Avevamo la partita nelle nostre mani, c’è poco da dire. Siamo noi i colpevoli, bisogna rialzare la testa tutti insieme. L’azione del primo gol è stata un po’ strana… Ma se parlo poi succede un casino. Se credo ancora alla Champions? Ovvio, tutti perdono punti, la Serie A è difficile”.



Share This Article
Leave a Comment

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *