Yamal, serata da Messi, 18 anni dopo la storica foto in braccio a Leo

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Era il 2007, per un’iniziativa dell’Unicef Leo si prestò a degli scatti con un Lamine neonato

Si può essere tifosi ma al tempo stesso ammirare la bellezza di una giocata. O anche più d’una. Il rivale lo temi, ti ferisce ma non puoi, dopo aver imprecato, fermarti un attimo e restare incantato. Accade a chiunque si trovi davanti Lamine Yamal, data di nascita 13 luglio 2007. Al Montjuic per rivedere Messi in blaugrana, sogno svanito circa un anno fa, non è servito chiudere gli occhi. E nemmeno sognare. È bastato uno sguardo a quel diavolo coi capelli biondi e la maglia numero 19 sulle spalle.

Yamal fa cose che noi umani (e quel noi è riferito ai calciatori professionisti, non ai “comuni mortali”) non possiamo nemmeno immaginare. Tira muovendo solo il piede, col corpo compatto, sempre in perfetto equilibrio mentre i difensori ballano come fossero in discoteca. Spina nel fianco è un eufemismo.  Il legame con Leo d’altronde non si limita alla maglia blaugrana. C’è un incontro che Lamine non può ricordare ma che una foto – passata alla storia – ha immortalato. Era il 2007, il quotidiano spagnolo Sport da un anno aveva deciso di pubblicare un calendario benefico con l’Unicef, allora sponsor del Barcellona.

Vennero così reclutate delle famiglie che erano entrate in contatto per questioni assistenziali con l’organismo internazionale. Tra queste, anche i Yamal. Fu la prima volta che il piccolissimo Lamine mise piede al Camp Nou. Non certo l’ultima. E nemmeno l’ultima in cui il suo nome verrà accostato a quello della Pulce. Suo degno erede. Ah, nota a margine: col suo gol all’Inter a 17 anni e 292 giorni ha battuto il record di Mbappé (18 anni e 140 giorni in Juventus-Monaco 2017) come più giovane a segnare in una semifinale di Champions.



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