Tiago Pinto, che flop: da Viña a Celik fino all'incognita Sanches, quanti colpi andati a vuoto – La Gazzetta dello Sport
September 25, 2023 | by allcalcio.it
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Il biglietto da visita era stato importante, il ritorno di El Shaarawy in giallorosso, poco dopo il suo arrivo il 4 gennaio 2021. Ma da allora il contributo del general manager romanista Tiago Pinto ha lasciato molto a desiderare se si considerano esclusivamente le trattative in entrata. Certo, con lui (ma non sempre grazie a lui) sono arrivati Mourinho, Dybala e Lukaku. Ma gli acquisti flop si sono susseguiti con un’inquietante costanza negli anni, scommesse ad alto rischio ed alto prezzo, che si sono rivelate poi fallimentari.
Forse non tutti si ricordano di Bryan Reynolds, pagato 7 milioni per 6 presenze in giallorosso e spedito poi in prestito prima della cessione di quest’estate. Il portoghese ha poi portato a Roma Eldor Shomurodov, acquistato dal Genoa per 17,5 milioni: 6 reti in una stagione e mezzo, prima dei prestiti allo Spezia e al Cagliari. Parlando di buchi nell’acqua è impossibile non citare poi Matias Vina, pagato al Palmeires oltre 13 milioni e arrivato nella Capitale con la fama di miglior terzino della Libertadores: in giallorosso però le sue 44 presenze tra campionato e coppe sono soprattutto spezzoni di partita, come dimostrano i 2401 minuti giocati sui 6840 totali. A gennaio di quest’anno viene mandato in prestito al Bournemouth, che a giugno lo rispedisce al mittente; a fine luglio invece viene faticosamente piazzato al Sassuolo, ovviamente ancora in prestito. Nel gennaio 2022 invece il gm decide di puntare su Maitland-Niles: arrivato in prestito dall’Arsenal, l’inglese è stato rispedito a Londra dopo meno di 6 mesi dopo aver accumulato 8 presenze e nessun gol (o assist).
La seconda estate di Pinto alla Roma invece sembrava aver messo le cose a posto grazie agli arrivi di Paulo Dybala e Georginio Wijnaldum: quest’ultimo, preso in prestito dal Psg, però non ha rispettato minimamente le aspettative della piazza e del club. La causa principale è l’infortunio – rottura della tibia – che ha subito in allenamento in seguito a un intervento scomposto di Felix. Atteso con pazienza da tecnico, dirigenti e soprattutto tifoseria, al rientro l’olandese non ha mai convinto, per prestazioni e per fervore agonistico. Nell’estate 2022 arriva anche Zeki Celik, per cui la Roma versa 7 milioni al Lilla: il turco gioca poco e convince ancora meno, sarebbe stato ceduto nell’ultima sessione di mercato se Kristensen fosse stato nella lista Uefa, quindi resta a Trigoria. Per il momento. Nella stessa sessione di mercato arriva nella Capitale da svincolato anche Andrea Belotti: il bilancio della passata stagione è noto a tutti, zero gol in campionato. Alla lista si aggiunge anche Ola Solbakken che approda a Trigoria a zero lo scorso gennaio. Il norvegese si presenta bene segnando contro il Verona nella sua prima da titolare, ma poi trova pochissimo spazio e a fine mercato viene mandato in prestito all’Olympiacos.
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Adesso è il turno di Renato Sanches, che a poco più di due mesi dal suo arrivo in giallorosso ha collezionato già due infortuni e non può che essere considerato ad altissimo rischio flop. E in questo caso è stato direttamente Pinto a volerci mettere la faccia. Nell’ultima conferenza stampa ha dichiarato: “Tutto quello che andrà male con Renato Sanches avrà solo un responsabile. Tiago Pinto. Io sono ossessionato da quel giocatore. Ha avuto problemi nel passato, è vero. Se li avrà nel futuro sarà colpa mia. Io sono convinto che con questo allenatore, con questo staff tecnico e con i nostri medici, saremo capaci di portare al massimo Renato. Se lui gioca un tot di partite noi dobbiamo riscattarlo. Se le cose vanno bene, ok. Se vanno male è solo colpa mia, sono consapevole dei rischi”. Parole che, in caso di nuovi infortuni del numero 20, potrebbero rivelarsi un pericoloso boomerang.
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