I biancocelesti vincono il trofeo Criscitiello contro gli irpini solo grazie a un rigore nel recupero ma la rete di Castellanos era regolare
Due partite su due da titolare, due partite su due a secco. Per Taty Castellanos la stagione non è iniziata nel migliore dei modi: da lui Sarri si aspetta tanti gol, visto che col mercato bloccato non potranno arrivare nuovi acquisti ma se nel trofeo Sandro Criscitiello a Frosinone contro l’Avellino il bomber è rimasto a secco non è solo colpa sua.
Il gol di Castellanos annullato misteriosamente
Castellanos si è sbattuto, ha lottato contro i centrali dell’Avellino con tanta generosità, ma scarso cinismo, come scrive Il Corriere dello Sport. “Grinta, pressing, rovesciate, colpi di tacco aerei. Purtroppo anche poco peso in area di rigore”, si legge. E non ha avuto nemmeno molte chance per calciare, ci ha provato quasi solo in acrobazia.
Una rete, e anche bella, l’attaccante però l’aveva segnata nel primo tempo, intervenendo con ottimo tempismo di testa e spedendo in rete. Gli è però rimasto strozzato in gola l’urlo. Colpa dell’arbitro Perri, che ha fischiato una presunta spinta su Cancellotti. L’argentino dopo vibranti proteste si allontana dall’area di rigore ed in effetti dal replay non sembra esserci stato niente di irregolare.
Il gol partita su rigore
Fortuna per la Lazio che l’arbitro Perri ha visto il rigore dopo il 90′. Nel recupero infatti Noslin (che al 62′ aveva sostituito proprio Castellanos) semina il panico nell’area avversaria e viene steso irregolarmente da un difensore. L’arbitro fischia il penalty, si presentano sul dischetto Cataldi e Guendouzi ma è il francese a tirare e segnare il gol partita.
Chi è l’arbitro Mario Perri
Mario Perri della sezione di Roma, è stato promosso in Can A-B l’anno scorso, anche se non ha ancora esordito nella massima serie. Si tratta di un giovane fischietto particolarmente apprezzato dai vertici dell’Aia, premiato due anni fa con il prestigioso premio “Vincenzo Orlandini” rivolto a tutti i protagonisti che si sono distinti per meriti associativi e tecnici nel corso delle ultime stagioni sportive. Una laurea in ingegneria aerospaziale, conseguita presso l’Università di Roma La Sapienza, e una carriera di arbitro che va avanti ininterrottamente dal 2009.
Il siparietto a fine gara
Dopo il triplice fischio, al momento di alzare il trofeo, c’è stato un siparietto tra Mattia Zaccagni e Danilo Cataldi. Entrambi si sono avvicinati per ritirare la coppa in qualità di capitani, rispettivamente del primo e del secondo tempo, con il centrocampista che successivamente si è tirato indietro. A quel punto, il numero dieci biancoceleste ha prontamente richiamato il suo compagno di squadra per sollevare il trofeo.