Pres. Como: “Nico Paz? Non vendiamo, non siamo a corto di soldi”. E su Theo Hernandez…

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THEO HERNANDEZ – “Nei giorni scorsi ad esempio abbiamo fatto un’offerta per uno dei giocatori più importanti di questa lega, ma il club non voleva venderlo, e abbiamo fatto un’offerta per un calciatore anch’egli importanti che il club aveva accettato di venderci, ma il giocatore non voleva venire (secondo indiscrezioni si tratta del terzino del Milan Theo Hernandez, ndr). Non abbiamo paura di fare offerte per i giocatori più importanti, ma dobbiamo assicurarci che si adatti al budget. Siamo in un momento in cui, se lasciassimo che il nostro ego guidasse le nostre decisioni, probabilmente faremo un’offerta per ogni giocatore del mondo, ma non lavoriamo così. Siamo governati dalla nostra forza e ciò significa che i nostri proprietari non ci supporteranno nel darci soldi mentre non stiamo generando entrate costantemente. Dobbiamo iniziare a guadagnare da soli costruendo il business”.

GIOVANI – “L’obiettivo è farli crescere, ovviamente. L’obiettivo è attrarre giovani talentuosi che possano giocare un calcio attraente e che possano aiutare Cesc. La gente dimentica che siamo appena stati promossi e si aspetta che giochiamo davvero bene contro tutte le grandi squadre, ma noi siamo solo all’inizio. Il nostro obiettivo è costruire una squadra attraente, in modo che quando le persone vengano qui si divertano. Se facciamo tutto nel modo giusto, il 60% del nostro nuovo pubblico verrà dai turisti che scoprono improvvisamente che c’è un club di calcio qui. Se vengono a trovarci per la prima volta e giochiamo con una difesa bassa e in modo noioso, non si interesseranno mai a Como. Il nostro obiettivo come azienda è diventare la principale destinazione di turismo calcistico nel mondo. Se vuoi diventare una destinazione premium di turismo calcistico, significa che il calcio deve essere divertente ed entusiasmante”.

EUROPA – “Non lavoriamo in questo modo. Quello che creiamo è il nostro budget, che dipende da quanto ricavo possiamo generare, quindi non stiamo dicendo “dobbiamo andare in Europa per guadagnare questa cifra”. Al contrario l’idea è: crediamo di poter generare una certa quantità di ricavi, quindi significa che il budget deve essere questo, ed è così che lavoriamo. Non puntiamo a un obiettivo. Cerchiamo di non pensare in questo modo, pensiamo a tutto in termini di redditività: possiamo essere redditizi in 2/3 anni se gestiamo il budget per mantenerlo a questo livello”.

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