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per Barella e Mkhitaryan cambi di ruolo, tutte le sorprese del tecnico

August 7, 2024 | by allcalcio.it

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L’allenatore si conferma specialista nelle intuizioni tattitche per sfruttare risorse inesplorate: le soluzioni al vaglio per la prossima stagione

Capacità di osservazione e audacia. Simone Inzaghi si candida a essere più specialista nei cambi di ruolo dei giocatori che ha disposizione. Senza volersi inventare nulla, semplicemente con grande conoscenza della materia. Insomma, nessun esperimento o azzardo, piuttosto intuito. Quell’intuito che, alle volte, partendo scelte forzate; compiute per fare di necessità virtù, si rivelano intuizioni calcisticamente geniali. Altro giro, altra corsa. Campionato nuovo, idee nuove. Il tecnico campione d’Italia sta pensando di spiazzare la concorrenza tirando fuori dal cilindro qualche altro coniglio.

Mkhitaryan seconda punta

Pronti, via, si va in scena. Un indizio? Nelle ultime due amichevoli (3-0 contro il Las Palmas, 1-1 con il Pisa) Mkhitaryan ha giocato da seconda punta. Lampadina che si accende anche perché c’è da fare in conti con una sospetta elongazione muscolare che ha colpito Taremi; Arnautovic è in uscita come Carboni (promesso sposo del Marsiglia) e Thuram è appena rientrato dopo aver goduto del meritato riposo successivo a Euro 2024. E allora, Mkhitaryan potrebbe avanzare di qualche metro il suo raggio d’azione: da mezzala a seconda punta/trequartista alle spalle di Lautaro Martinez. L’arrivo di Zielinski può agevolare questa transizione: a centrocampo c’è una pedina in più su cui poter contare e l’ex Roma può essere avanzato più agevolmente, senza lasciar scoperta la mediana.

Barella regista

Quella mediana in cui Barella è stato provato come regista all’Arena Garibaldi contro il Pisa. Dopo Italia-Albania, il presidente Marotta aveva dato un assist a Inzaghi: Barella può giocare nel ruolo di Calhanoglu, ne ha tutte le qualità. Ha visione, appoggio e lancio. È un giocatore eclettico”. Ha preso così quota l’opzione del doppio play con Asllani con il quale alternarsi perfino in base al singolo possesso. Una soluzione che stuzzica la fantasia del suo allenatore. Una freccia in più nella faretra di Inzaghi.

Bastoni centrale

Procedendo a ritroso, non c’è bisogno di sottolineare l’abilità da braccetto di Bastoni, ma immaginarlo come centrale non è un’utopia calcistica. Anzi. Già fondamentale per la costruzione dal basso che spesso si origina dal sinistra della retroguardia nerazzurra, potrebbe essere una risorsa anche nel cuore del pacchetto arretrato con i suoi educatissimi piedi. Se dovesse arrivare il centrale mancino, che l’Inter sta cercando sul mercato per puntellare l’organico, sarebbe ancor più facile spostare Bastoni nel mezzo. Piacciono Renan, Perkovic e Leoni. Inzaghi guarda, sornione, le pedine sul suo scacchiere: pronto alle mosse per creare i presupposti per uno schieramento inedito e sempre e comunque funzionale all’unico obiettivo. Arriva fino in fondo, piazzare lo scacco matto al campionato senza perdere di vista le Coppe.





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