La squadra di Conte sta mostrando evidenti sintomi di fatica fisica e mentale. Tante le cause, dai ko muscolari ai mancati innesti di gennaio
“Non mi piace nuotare per poi morire sulla spiaggia, io voglio arrivarci salvo”. Lo diceva Rafa Benitez undici anni fa in conferenza stampa, rispondendo a una domanda sul turnover e sulla gestione delle risorse a disposizione. Aspetti, questi, che sono sempre stati un punto di forza dell’allenatore spagnolo, che non a caso ha trionfato soprattutto nelle coppe. Il Napoli, oggi, è impegnato in una sola competizione, ma i segni della fatica sono evidenti. Sicuramente tanto è dovuto al momento della stagione, mancano soltanto due partite alla fine del campionato ed è naturale un accumulo di stanchezza, mentale e fisica. Inoltre, Antonio Conte non può contare su una rosa così profonda, non ha opzioni altrettanto valide nelle seconde linee e gli infortuni che stanno colpendo la squadra di certo non aiutano in tal senso.
infortunati napoli, la situazione
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Un’immagine esemplificativa dell’emergenza è vedere Olivera schierato da centrale di difesa e il Napoli ridisegnato col 4-4-2 per sopperire alle varie defezioni. Buongiorno è stato fermato prima da una tendinopatia e poi da una lesione muscolare all’adduttore della coscia destra. Cercherà di rientrare contro il Cagliari ma non è ancora possibile stabilirlo. Nel reparto è ai box anche Juan Jesus, per un problema al muscolo semimembranoso della coscia destra. Il brasiliano spinge per essere convocato, si attende solo l’ok dei medici ma potrebbe rientrare per la trasferta di Parma. Ci sono da approfondire le condizioni di Lobotka, che ha provato a stringere i denti per reggere il dolore alla caviglia, dovendosi però arrendere all’inizio della sfida col Genoa. L’unica buona notizia è il ritorno di Neres, reduce da una lesione al soleo della gamba sinistra. È tornato in gruppo due giorni fa, Conte potrebbe schierarlo da titolare al Tardini.
gli acquisti mancati del napoli a gennaio
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Di certo, tra i vari fattori che concorrono a vedere il Napoli in questa versione, ci sono anche gli acquisti che non sono stati fatti a gennaio. L’allenatore avrebbe voluto, legittimamente, un sostituto full time di Kvaratskhelia, invece è arrivato Okafor che non vede il campo da due mesi e ha giocato soltanto 36′ da quando veste l’azzurro. Inoltre, Conte desiderava anche Danilo, in rotta con la Juventus, ma la trattativa non si è concretizzata. Oggi, un calciatore in grado di ricoprire sia il ruolo di esterno basso che di centrale nella linea arretrata, avrebbe fatto più che comodo.
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le prospettive del napoli a due giornate dalla fine
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A ogni modo, ormai è relativamente utile porsi simili interrogativi. Indagare le cause dell’affaticamento serve per porvi rimedio nella prossima sessione di mercato, in cui la società si impegnerà senz’altro ad arricchire l’organico, dovendo disputare anche la Champions. Ma prima di tutto c’è uno scudetto da conquistare, che dista due vittorie. Parma e Cagliari non hanno ancora raggiunto la salvezza, non regaleranno nulla così come non l’ha fatto il Genoa che era già certo della permanenza in Serie A. Servono ancora le ultime bracciate.
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