Finale di stagione decisivo per l’attuale tecnico della Juve: se sarà divorzio, piace proprio il tecnico dell’Atalanta
Thiago Motta ripiomba nell’incubo e il suo futuro si fa più nero. Altro che aggancio all’Atalanta e al terzo posto. Il ritorno sulla terra della sua Juventus è rovinoso: all’Allianz Stadium finisce nel modo peggiore e sugli spalti riscoppia la contestazione. La rabbia dei tifosi juventini esplode dopo il vantaggio della Dea con Retegui e sale di decibel dopo le altre tre reti nerazzurre. La fotografia della batosta subita dalla Signora sono i seggiolini abbandonati dalla gente in ogni settore e con largo anticipo in segno di protesta e al grido «vergognatevi». Bordate di fischi al novantesimo. Tutti nel mirino: dalla dirigenza ai giocatori fino al tecnico. Adesso l’italo-brasiliano dovrà tornare a guardarsi le spalle dalle concorrenti per il quarto posto (Lazio e Bologna) e anche per il suo futuro alla Juventus. Dopo il ko in Supercoppa, la precoce eliminazione in Champions con il Psv e la figuraccia in Coppa Italia con l’Empoli, ecco un’altra serata horror e la prima sconfitta casalinga in campionato. Il conto di Thiago Motta si fa più salato e di questo passo non è detto che la qualificazione alla prossima Champions sia una garanzia di conferma. Le ombre di Gian Piero Gasperini, protagonista ieri con l’Atalanta, Antonio Conte (Napoli) e Roberto De Zerbi (Marsiglia) rischiano di ingrandirsi nelle prossime settimane.
Valutazioni
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Il cammino di SanThiago si ferma contro la Dea, ma le prossime dieci giornate saranno determinanti per la qualificazione Champions della Juventus e anche per Motta. L’allenatore bianconero, fin qui sempre sostenuto dalla dirigenza anche pubblicamente, è il primo a sapere che nei grandi club i risultati sono sovrani. Vale nel Barcellona, nel Psg e nell’Inter, dove Motta è stato protagonista da giocatore, e pure nella Juventus. Il dt bianconero Cristiano Giuntoli nei giorni scorsi ha detto che «Thiago Motta non è in discussione per il futuro». In realtà, tutto può succedere e i prossimi mesi saranno decisivi. Oltre ai risultati deludenti, finiranno sul tavolo le valutazioni sulla crescita della squadra e il feeling tra Motta e gran parte dello spogliatoio, non sempre idilliaco in questi mesi. Il termometro si è spesso abbassato dalle parti della Continassa, toccando temperature freddine. I giocatori non hanno mai messo in discussione le qualità e le idee di Thiago – e sono tutti convinti che diventerà un grande allenatore -, ma hanno spesso lamentato la sua scarsa empatia. I casi sono stati tanti in questi mesi: dagli iniziali fraintendimenti con Douglas Luiz a quelli con Danilo e Fagioli, poi ceduti a gennaio, passando per il confronto con Vlahovic in Arabia Saudita e le conseguenti esclusioni. Senza contare i mesi della fascia itinerante, con tanti capitani ma nessun trascinatore vero. I faccia a faccia schietti post umiliazione contro l’Empoli sono serviti per mettere un punto e ripartire contro il Verona. Un po’ di polvere è sparita, ma un po’ è rimasta nascosta sotto il tappeto e adesso il rischio è che torni fuori rendendo più complicata la corsa al quarto posto Champions.
Antenne dritte
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Tutte questioni che faranno riflettere la Juventus per il futuro. Se la situazione dovesse precipitare, la sensazione è che in estate alla Continassa si guarderà soprattutto a un ex juventino come possibile erede di Thiago. Il grande sogno dei tifosi è il ritorno di Antonio Conte, vincente da capitano e in panchina. Un passato bianconero lo ha anche Gasperini, che ha già annunciato che non rinnoverà con l’Atalanta. Tra due ex Juve, occhio a Roberto De Zerbi del Marsiglia.