Milinkovic-Savic, fantacalcio: la stagione da record del portiere del Toro

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Ha raggiunto altissimi livelli di rendimento: il portiere oggi è tra i più forti del campionato

Mario Pagliara

Giornalista

Un gigante vola tra le stelle. In città gira con l’inseparabile coppola, tra i pali è diventato l’uomo che firma i miracoli. Se un anno fa Vanja Milinkovic Savic aveva avviato l’ascesa, l’ultima si può definire come la stagione dell’esplosione nel girone di andata e, a ruota, della consacrazione dopo il giro di boa. Pugni alti nelle uscite, guizzi in volo e una facilità nella presa bassa che non è per nulla banale per un colosso come lui. In questi mesi ha posto anche la ciliegina, i quattro rigori parati. Il Toro plaude al suo portierone e se ne gode l’affermazione come uno dei più forti nel ruolo. 

Testa a testa

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Ci aveva visto lungo, anzi lunghissimo, il Toro. Vanja aveva da poco festeggiato i diciotto anni quando gli uomini dello scout torinista iniziano a seguirlo e a inviare segnalazioni a Torino. Nel gennaio 2017 il Toro lo compra: Vanja ha vent’anni, aveva vinto il Mondiale Under 20 con la sua Serbia, in quel momento è una promessa di puro talento. Ma è ancora molto acerbo, così inizia a lavorare al Filadelfia con i preparatori dei portieri che negli anni si sono dati il cambio. Suda, cresce, parte alle spalle di Sirigu, poi fa un giro di prestiti e da quattro annate è il titolare del Toro. Su di lui il club ha sempre puntato, senza esitare anche quando era il momento di aspettarlo, di accompagnarne la crescita. Nell’ultimo biennio ha curato molto la tenuta mentale, ha cancellato gli errori: Vanja ha avuto la calma dei forti e una personalità di ferro decisive per superare le critiche. Poi è sbocciato: nel finale si è giocato, in un testa a testa, il titolo della Lega di miglior portiere della Serie A con il collega romanista Svilar. Vanja ha atteso il verdetto al Filadelfia fino a un secondo prima dell’ufficialità. Sul filo di lana poi l’ha spuntata Svilar, ma i numeri…

Grandi numeri

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Già, i numeri confermano come lui e Svilar siano stati i due numeri uno con il rendimento più elevato della Serie A. Ma, in un paio di classifiche, Vanja ha pure piazzato il sorpasso. Stando alle statistiche diffuse dall’agenzia Opta dopo la chiusura del campionato, Milinkovic primeggia in due specialità. La prima è quella del numero di parate per valore assoluto: 135 quelle di Milinkovic in 37 presenze in campionato. Dietro di lui c’è Falcone del Lecce (129 parate in 38 partite), staccato Svilar (118 in 38 gare). La seconda specialità nella quale il portiere del Toro è stato il migliore in Italia è quella dei gol evitati: sempre secondo l’agenzia Opta, Milinkovic ha evitato 12,6 gol in tutta la Serie A rispetto a quelli attesi. Nel ranking costruito sulla base delle percentuali di parate rispetto ai tiri presi, Milinkovic risulta il secondo miglior portiere: 76% di parate, un soffio dietro Svilar (77%).

Un pararigori

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Da anni si allenava per intercettare i tiri dal dischetto, ma il vero capolavoro lo ha costruito nell’ultima stagione. Vanja ha infatti parato ben quattro rigori in campionato, rispetto ai sette che gli sono stati calciati contro (ne ha presi dunque il 57%). Ha abbassato la saracinesca – nell’ordine – a Pasalic, Castro, Retegui e Pulisic. Gli hanno segnato Ndoye a Bologna, Asllani e Paredes nel finale di campionato. E per un pollice non ha intercettato il romanista. È il portiere che ha parato più rigori nell’ultima Serie A. Oggi il gigante serbo, dall’alto dei suoi 203 centimetri, vola così tra le stelle: è tra i più forti in Serie A. Il Toro se lo gode e proverà a difendersi dall’assalto degli altri club. Perché un’esplosione così non sarà passata inosservata.



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