Milan, Origi ancora sotto contratto: cosa fa e il futuro

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Dopo aver rifiutato la seconda squadra a inizio stagione, l’attaccante belga si allena da solo tra Firenze e Roma. Ha ancora un anno di contratto: senza acquirenti, l’ipotesi più probabile è la risoluzione

Marco Pasotto

Giornalista

L’assurdità della situazione spicca ancora di più adesso, ovvero con la chiarezza che il Milan ’25-26 sarà orfano della Champions. Perché per un club che si ritroverà privo di una cospicua iniezione di denaro, ritrovarsi a libro paga un giocatore fuori rosa da 4 milioni netti di stipendio a stagione (5,2 lordi, quanto meno c’è il parziale paracadute del Decreto Crescita), è blasfemia calcistica. Un insulto alla filosofia dell’autosostenibilità e, in generale, al buon senso. Sì perché Divock Origi – e di chi altri avremmo potuto parlare – è un fuori rosa vero. Vero come raramente accade in un club di livello. Cioè: non è un giocatore ai margini, è un epurato a tutti gli effetti, ma sotto contratto. A questi livelli, un caso probabilmente unico a livello europeo. E tale sarà anche per tutta la prossima annata sportiva, se nei prossimi mesi non subentrerà qualcuno o qualcosa a increspare l’acqua di uno stagno immobile da troppo tempo: il contratto di Divock con il Diavolo infatti scadrà soltanto nel 2026 e al quarto piano di Casa Milan c’è gente con i capelli dritti al pensiero che l’attaccante belga potrebbe restare a libro paga da disoccupato ancora per un anno.

annuncio

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Intanto, va detto che di lui non c’è più stata traccia. L’ultima volta che un milanista coi gradi sulle spalle l’ha nominato, è stato a inizio luglio. Fu Ibra, il giorno della presentazione di Fonseca, a dare un annuncio secco e anche inaspettato: “Origi e Ballo-Touré giocheranno nel Milan Futuro perché non fanno parte del progetto della prima squadra”. Niente interlinea, nessuna interpretazione diplomatica ammissibile: fine della corsa. Ballo-Touré un pochino si è rassegnato e qualche presenza con la seconda squadra l’ha messa insieme – con esiti decisamente rivedibili -, mentre Origi non è mai pervenuto. Scomparso nel nulla, anche perché non essendosi messo a disposizione del Futuro, allo stesso tempo non ha più avuto l’accesso consentito a Milanello per allenarsi. A Carnago non l’ha mai più visto nessuno. Ma Divock non è sparito soltanto dal mondo rossonero, si è eclissato in generale. Per uno che su Instagram ha un seguito da 2,3 milioni di follower, fa un certo effetto osservare il suo ultimo post – da Tokyo – datato 3 luglio 2024. Su X (470mila seguaci), peggio ancora: si deve arretrare fino al 4 settembre 2023, ovvero quando il belga iniziava la sua avventura in prestito al Nottingham Forest.

fallimento

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Un ritorno in Premier League, insomma un ritorno a casa, nel torneo più cool del mondo e soprattutto dove più o meno tutti immaginavano avrebbe ritrovato stimoli e condizione. Lui che con la maglia del Liverpool aveva contribuito pesantemente alla conquista della Champions 2018-19. E’ stata un’illusione: Divock ha fatto ritorno dal prestito dopo aver messo insieme soltanto 754 minuti (22 presenze) e un solo gol. Una stagione che evidentemente non ha ingolosito potenziali corteggiatori e infatti il belga è rimasto in rossonero, anche a causa del pesante stipendio e della sua storia recente: 2 gol in 1.187 minuti con il Diavolo, numeri più pietosi che impietosi. Le ultime segnalazioni di chi lo ha intravisto parlano di Roma e soprattutto Firenze, dove era stato segnalato al lavoro nel centro sportivo Porta Romana, a una manciata di chilometri da piazza della Signoria. Allenamenti ovviamente in forma privata, assieme a un preparatore personale, e domicilio in un hotel cittadino. La sua ultima apparizione in gare ufficiali risale al 21 aprile dell’anno scorso, sul campo dell’Everton. Equivale a un secolo, per chi non ha ritmo partita e allenamenti veri con la squadra. Che cosa potrà succedere in estate? Praticamente di tutto. La pista che il Milan prega si realizzi è ovviamente che si faccia vivo un acquirente – inutile dire che il club rossonero non chiederebbe nulla per il cartellino e la cessione potrebbe anche essere fatta in prestito, fino alla scadenza naturale del contratto -, ma dopo un anno fuori dai giochi è complicato (eufemismo) pensare che ci sia qualcuno disposto a pagargli uno stipendio da 4 milioni. L’alternativa è quindi che sia il diretto interessato a diminuire le pretese economiche per invogliare qualche corteggiatore. In assenza di questi due scenari, è supponibile che il Diavolo rescinderebbe il contratto, con una buonuscita ovviamente inferiore all’ingaggio annuo. Ci sarebbe in realtà anche un’ultima opzione: se il prossimo allenatore rossonero fosse un estimatore di Origi, si potrebbe anche tentare un recupero psico-fisico globale. Ma, ora come ora, sembra la trama di una film di fantascienza.



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