Milan-Allegri, accelerata: trattativa e contratto per anticipare il Napoli

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L’ex tecnico della Juve, che ha già allenato a Milanello dal 2010 al 2014, è considerato una prima scelta dal nuovo ds Tare. Per questo la società tenta di anticipare la concorrenza

Andrea Ramazzotti e Alessandra Gozzini

L’identikit combacia in tutto e per tutto: italiano, che conosca le dinamiche del campionato e delle grandi coppe, che abbia un ricco palmares ed esperienza ai vertici, in modo da farsi “garante” della risalita rossonera. Il Milan vuole ripartire al Max, per cui nessuno meglio di Allegri può guidarlo dalla panchina: Massimiliano da Livorno non solo conosce la Serie A come pochi ma è anche un habitué di Milanello, che ha frequentato dal 2010 al gennaio 2014 nella sua prima avventura da allenatore rossonero. È un vincente, quel che serve al club dopo aver perso la qualificazione alle prossime coppe europee e l’affetto del pubblico di San Siro. Allegri ha nel suo palmares sei campionati italiani, di cui uno con il Milan e cinque con la Juventus, tre Supercoppe Italiane (una in rossonero, due a Torino) e detiene il record di Coppe Italia, cinque, tutte in bianconero. La novità non è che il nome di Max sia tornato in orbita Milan, ma che i dirigenti di via Aldo Rossi vogliano provare ad accelerare i tempi. Del resto la concorrenza è forte, ma al momento costretta a uno stop: il Napoli, pronto allo scatto per Max, è in attesa delle riflessioni di Conte. Il Diavolo ne vuole approfittare verificando se ci sono i presupposti per concludere la trattativa in tempi brevi. L’ideale sarebbe entro la fine della settimana, ma lo scenario non è semplice perché ci sono tanti pezzi del puzzle da sistemare. 

milan, per allegri contratto triennale

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Il Milan è nel pieno dei ragionamenti, ma è partito da un presupposto chiaro: la necessità di rifondare la squadra perché torni immediatamente protagonista. Un pensiero che va di pari passo con la candidatura di Allegri, riemersa con forza nelle ultime ore dopo che era stata già analizzata nelle scorse settimane. Max non è certo l’unico profilo, ma di sicuro corrisponde molto più di altri alla volontà del club di affidarsi a un allenatore di primissimo piano. Motivo per cui, Allegri è anche uno dei più cari su piazza: il Milan lo sa e, se si è avvicinato a lui, è perché probabilmente è disposto alla spesa oltre che ad affidargli un progetto triennale, in linea con il contratto firmato dal neo ds Tare. 

allegri tra milan e napoli

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Max e il Milan hanno la voglia di rivincita ai massimi livelli. L’allenatore dopo la burrascosa separazione dalla Juventus e una stagione di inattività; il club dopo l’annata definita fallimentare dallo stesso ad Furlani. Il Milan sarebbe felice di riaccoglierlo, vedendo in lui una garanzia di successo: ciò di cui oggi la società ha bisogno. Anche Max valuterebbe volentieri un ritorno in rossonero. Per Tare è sempre stato, con lo stesso Conte, uno dei tecnici italiani più bravi in circolazione. L’esperienza, la rinnovata ambizione e la necessità di rilanciarsi senza incertezze sono altri elementi che la dirigenza giudica prioritari e che spingono verso Max. Il Milan vuol fare in fretta, perché la ricostruzione richiede tempo e ci sono diversi pezzi della rosa da sostituire. Il mercato però potrà entrare nel vivo solo una volta scelto l’allenatore, in modo da plasmare l’organico a seconda delle sue esigenze. Allegri è tornato prepotentemente in orbita, ma anche il Napoli esercita su di lui una forte influenza: così forte da attrarlo con un biennale da sei milioni. A decidere le sorti di Max sarebbe in questo caso Conte, attuale proprietario della panchina azzurra. A Milano è il club che deve decidere: se affondare su Allegri, in fretta per tagliar fuori la concorrenza, o continuare a seguire altri profili. 

milan, le alternative ad allegri

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Con un unico comune denominatore: la conoscenza della Serie A e l’esperienza ai vertici. Un gruppone che accomuna diversi possibili candidati: da Italiano, reduce dalla vittoria in Coppa Italia con il Bologna, che ora gli propone un ricco rinnovo pur di tenerlo con sé. Tra le altre opzioni ecco Thiago Motta e Roberto Mancini, diversi per formazione professionale e stile di gioco, ma comunque riconducibili alle caratteristiche di base: esperti di A e vincenti (Thiago da giocatore, mentre il miglior risultato in panchina è il quinto posto con il Bologna). Il cerchio si sta pian piano stringendo e la lista degli allenatori disponibili si fa sempre più corta visto che Gasperini è vicino all’addio all’Atalanta e in orbita Roma. Anche per questo il Milan deve schiacciare sull’acceleratore: per non trovarsi come dodici mesi fa a dove rincorrere, puntando su seconde scelte. Un errore che poi si è trascinato lungo la stagione, e che ha portato alla situazione attuale. Quella in cui il Milan non può sbagliare.



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