La partita dell’ala dura 41 minuti, quella del montenegrino appena 10. “Lo rifarei”, spiega poi il tecnico
Tudor in Lazio-Juve ha fatto cinque cambi. E fin qui nulla di strano. Peccato che tre siano state delle consuete sostituzioni di altrettanti titolari, gli altri invece due cambi di due giocatori già subentrati. Conceiçao e Adzic, stessa sorte al minuto 86. Il primo entrato dopo l’intervallo, il secondo appena dieci minuti prima di essere nuovamente richiamato in panchina. Il croato ha concesso 4 minuti più l’infinito e decisivo recupero – per il definitivo 1-1 di Vecino – a Gatti e a Vlahovic (primo giocatore nato negli anni 2000 a tagliare il traguardo delle 200 presenze in Serie A) e a fine partita ha spiegato queste scelte. “Parto dal presupposto che qualsiasi cambio si fa per il bene della squadra. Quando siamo tornati negli spogliatoi a fine partita, prima di fare i complimenti ai ragazzi, ho chiesto scusa ai due giocatori che sono entrati e usciti nel secondo tempo. Perché io di solito non faccio queste cose, non le farei mai ma in quel momento potevano far bene alla squadra”. Quasi una mossa da tutto per tutto, al di là dell’epilogo, contro la sua natura e i suoi principi di gestione dello spogliatoio. Una decisione non giusta in assoluto, ma solo sul momento. In sostanza, nessuno si illuda di rivedere un comportamento simile da parte di un Tudor che ha anche un po ‘sofferto quel doppio cambio in un secondo tempo in cui era sotto di un uomo dopo l’espulsione di Kalulu.
“servivano centimetri ed esperienza”
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“A Gatti devo fare i complimenti – ha proseguito Tudor, continuando a spiegare quei due avvicendamenti a pochi minuti dal novantesimo –, è un ragazzo che viene da una frattura, non si è praticamente mai allenato con la squadra, solo due differenziati e zoppicava. Lo abbiamo portato e abbiamo pensato che se ci risolve anche solo cinque o sette minuti lo mettiamo in campo. Gli faccio i complimenti, ha stretto i denti, è entrato per l’altezza”. In conclusione: “Servivano centimetri e esperienza, ho fatto una scelta per la squadra. Particolare, ma la rifarei perché penso sia stata giusta. Ora si va avanti”. Già, c’è un appuntamento con la Champions ancora rimandato. E adesso mancano solo 180 minuti.
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