l risotto giallo è del Milan per via delle cravatte zafferano di Galliani, di conseguenza la cotoletta va in dote all’Inter. Nerazzurri quadrati come il Castello Sforzesco, rossoneri gotici come il Duomo
Cinque derby in stagione. Milano spaccata in due come una mela. L’interista Giorgio Gaber si sarebbe chiesto: cos’è dell’Inter? Cos’è del Milan? Il gioco dell’Inter è sempre stato più quadrato, come il Castello Sforzesco, quello del Milan più gotico, come il Duomo. L’idea d’orchestra di Arrigo Sacchi colora di rossonero la Scala, la Triennale è consacrata al Triplete di Josè Mourinho. Il risotto alla milanese è del Milan per via delle cravatte zafferano di Galliani, di conseguenza la cotoletta va in dote all’Inter. Porta Vittoria, culla di Peppino Meazza, è nerazzurra; Città Studi, terra dei Maldini, rossonera. La via Gluck è della Beneamata per l’interista Adriano Celentano, la via Ortica è del Diavolo per via del palo sguercio cantato dal milanista Enzo Jannacci. Il Tribunale sa di Inter grazie al ricordo dell’avvocato Peppino Prisco, l’Arena Civica sa di Milan per gli elicotteri da Apocalypse Now di Silvio Berlusconi. Via San Marco è dell’Inter perché si mangia carne argentina nel ristorante di Javier Zanetti, via Farini è del Milan perché c’è una pasticceria portoghese che sforna Pasteis de nata, amati da Fonseca e dalla colonia lusitana di Milanello. La Linea 3 della metro (gialla) è dell’Inter perché fa tappa in Monte Napoleone, riserva di caccia di sciure e sciuri milanesi, la M1 (rossa) è del Milan perché traghetta i casciavit rossoneri verso le fabbriche di Sesto San Giovanni. La cadrega è dell’Inter, la schiscetta del Milan. “Simpatico” è nerazzurro, “mi consenta” rossonero. I Navigli dell’Inter, l’Idroscalo del Milan. E San Siro di chi è? Sarà di chi vince.