Dopo 8 mesi il tecnico bianconero ancora non ha capito dove si trova. E nella sua squadra non si vede il germoglio di un progetto. Confronti, differenze e tasso di juventinità…
Il coro nostalgico con cui i tifosi della Juve hanno abbandonato lo Stadium domenica sera inneggiando a Massimiliano Allegri non nasconde la speranza di una restaurazione: anche il più accanito degli allegriani è consapevole che quel ciclo fosse ormai finito e non vale la pena adesso rivangarne i motivi. Però quello spontaneo sguardo al passato inchioda Thiago Motta di fronte al più grande dei suoi errori: sono passati otto mesi dal raduno e non ha ancora capito dove si trova. Del suo predecessore si possono dire tante cose, buone o cattive, ma su un punto c’è unanimità: incarnava perfettamente il dna bianconero.