Al fischio finale il tecnico nerazzurro è scattato in campo sotto la pioggia di San Siro, un’immagine che ha subito ricordato l’esplosione di Mou al Camp Nou nel 2010
Simone Inzaghi meriterebbe una videocamera puntata solo ed esclusivamente addosso a lui. Sempre. Guardarlo da fuori è uno show garantito: urla, sbraccia, esce dall’area tecnica di metri e metri. Poco importa se il regolamento imporrebbe altro. “Il capo” – così lo ha definito Dimarco ieri sera – è un mix tra gioia e patimento, tra soddisfazione e sofferenza, ma quando scatta il fischio finale c’è spazio solo per un’esplosione di euforia. Sotto la pioggia di San Siro, dopo il 4-3 da pazzi segnato dall’uomo dei gol pesanti Frattesi e il successivo triplice fischio dell’arbitro Marciniak al termine di un doppio confronto folle contro il Barça che entra dritto dritto nella storia, il tecnico nerazzurro vola in campo, fluttua a tre metri da terra, urla, salta, abbraccia compagni di staff e calciatori. Un’esultanza che fin da subito ha ricordato quella di José Mourinho al Camp Nou nel 2010. E le sensazioni dei due allenatori devono esser state più o meno le stesse: ansia, a tratti paura, euforia. Rigorosamente in quest’ordine.
come mou
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Quindici anni fa, a Barcellona, ad infradiciare l’abito di Mourinho furono gli idranti del Camp Nou attivati dal club catalano proprio per scacciare l’Inter dal campo. “Resero l’impresa solamente ancora più epica”, ha detto l’ex tecnico dell’Inter proprio qualche giorno fa. Ma ieri, nella bolgia totale di San Siro in cui i muri tremavano, nessuna acqua artificiale. Solo pioggia.
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Eppure, Inzaghi e Mourinho per qualche attimo sono apparsi la stessa persona: stessa avversaria (Barcellona) allo stesso punto della stessa competizione (semifinale), stesso esito (finale conquistata) e immagini clamorosamente simili. Uno scatto da centometrista verso il centro del campo, gli abbracci a tutti, le braccia al cielo. Una sola differenza: nel 2010 al Camp Nou erano presenti 96.214 persone infuriate che tempestavano di insulti e fischi l’Inter tutta ma ancor di più Mourinho, ieri a San Siro c’erano 75.504 interisti in delirio ad acclamare squadra e Inzaghi. Che oggi si augura con tutto se stesso di poter replicare anche l’ultimo passo compiuto da Mou nel 2010. Anche se un libro di storia, tra Barcellona, Bayern ed un cammino perfetto prima – durante gli ottavi e la fase della “classificona” della Champions -, Simone l’ha già scritto a caratteri cubitali.
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