Lo shock della finale di Champions persa per 5-0 col Psg pesa, e con 8 giocatori sopra i 30 anni il rinnovamento è urgente: Luis Henrique e Sucic non bastano, ma con il Mondiale per club c’è la cassa per altri colpi
Il cielo della California brilla molto di più di quello della Baviera e il Rose Bowl non rende l’impressione di modernità dell’Allianz Arena, ma nelle teste, oltre che nei muscoli, dei giocatori dell’Inter l’altra notte c’era tanto Monaco e poco Pasadena. Può essere comprensibile, perché lo choc di una finale di Champions persa 5-0 non può venire smaltito in 18 giorni. Ma l’Inter deve saper uscire con qualsiasi mezzo da questa voragine: nell’immediato, certo, per quell’immagine internazionale che ha non soltanto nel nome, ma anche per costruire da adesso la prossima annata.
