Con la Lazio disponibili Pavard, Micki e Frattesi: i nerazzurri vogliono premere al massimo sul Napoli. E intanto Lautaro può recuperare con prudenza
Verona e Torino, più in mezzo la notte dei sogni con i catalani, hanno confermato ciò che nelle segrete stanze di Appiano hanno sempre saputo: all’Inter servono tutti, nessuno escluso. Ancora di più per questo ultimo canto stagionale che dura due settimane esatte, le più importanti della storia recente nerazzurra. Per il sogno estremo del tricolore da associare alla Champions, vanno reinseriti gradualmente i titolari: erano messi dentro una teca o semplicemente un po’ ammaccati dopo lo sforzo sovraumano col Barcellona. Senza scordare, però, quanto bene abbiano (finalmente) fatto le seconde linee di Inzaghi: è l’Inter tutta, il lato A da associare al lato B, che cerca il bis che pareva fantascienza.
il progetto
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Se la finale di Champions del 31 maggio si avvicina ogni giorno di più, col suo carico ansiogeno di attesa mista a speranza, davanti ai nerazzurri si ripresenta subito questo strano campionato, che può regalare un cambio di scenario come nei veri thriller. La domenica interista sarà, comunque, vissuta su due binari: da un lato Simone aspetta pacchi regalo da Parma, dall’altro cerca un sorpasso disperato battendo in casa la Lazio. Per questo secondo evento, necessario anche solo per continuare a crederci fino all’ultimo atto del campionato, il tecnico nerazzurro ritrova la compagnia al completo, escluso l’unico che fa un percorso a sé. Lautaro, si sa, è un pianeta diverso dagli altri alla Pinetina, sia per l’importanza catartica che ha nel gruppo sia perché il recupero al flessore sinistro, di nuovo indolenzito dopo la semifinale di ritorno, è necessariamente più lento: serve prudenza massima dopo la corsa per rimetterlo nell’arena. Per l’argentino ora si punta a un definitivo rientro contro il Como, se a gara in corso o dall’inizio dipenderà anche dalla data in cui si giocherà l’ultimo turno. Intanto, oggi il capitano sarà il solo nerazzurro fuori da un gruppo di nuovo privo di acciaccati. Per l’ultima stagionale a San Siro e per il tutto per tutto scudetto ci saranno anche i tre usciti con più cicatrici dalla Champions: Benji Pavard, ormai senza dolori alle caviglia, più Davide Frattesi e Henrikh Mkhitaryan, guariti dai rispettivi affaticamenti. Il francese, l’azzurro e l’armeno si aggregheranno definitivamente oggi, mentre ieri erano ancora a metà, un po’ di qua e un po’ di là. Un po’ si allenavano con i compagni e un po’ da soli, ma i tempi per il rientro sono rispettati: ci saranno tutti e tre contro la Lazio, anche se in panchina.
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alle porte
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Non è secondario, a Inzaghi la ritrovata abbondanza serve sul corto e sul medio periodo. È vero che l’Inter viene da due vittorie salvifiche in campionato, centrate con l’intera seconda squadra, ma per tentare la spallata in extremis a Conte dovranno essere necessariamente inseriti i big. Bisogna iniziare a scaldare i motori in vista della finale, ma nello stesso tempo urge presentarsi al massimo possibile per la sfida con la Lazio, tutt’altro che scontata. È vero che il parziale stagionale di Inzaghi contro la sua ex squadra, mescolando campionato e Coppa Italia, è di 8-0 sonante, ma l’Inter affronta pur sempre una squadra con serie ambizioni da Europa League: il livello si alza rispetto alle ultime due. Nel momento decisivo, però, l’assalto diventa collettivo e anche per questo Inzaghi è intenzionato a usare di nuovo il totem Thuram con Taremi, a impiegare due terzi del centrocampo (Barella più Calha), a sfruttare sugli esterni Dumfries e Dimarco. A latere, si riflette se far riposare Bastoni, costretto a spremersi a Torino. Poi sul lago di Como, qualunque sia la classifica in quel momento, si allargheranno le prove generali: il duello col Napoli è il presente, ma il Psg un futuro così prossimo che è già alle porte.
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