Il portiere spagnolo sostituirà Sommer per circa un mese: preso per 13,5 milioni in estate, debutterà contro la sua ex squadra, il Genoa
Josep Martinez ha già infilato il mantello nel borsone. L’ha tirato fuori dopo averlo tenuto due mesi nell’armadio ed è pronto a sfoggiarlo di nuovo a San Siro. Sabato poserà gli occhialoni a fondo di bottiglia e vestirà il costume di Superman, l’eroe che lo accompagna da una vita. Sarà lui a difendere la porta dell’Inter dopo lo stop di Sommer, out almeno un mese per una frattura alla falange del pollice destro. Martinez debutterà contro il Genoa, la squadra che l’ha tirato fuori dall’ombra tedesca e l’ha illuminato con la Lanterna: due anni al Ferraris, 68 presenze, una promozione in Serie A e un rigore parato a Krstovic.
come gioca martinez
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Nelle prossime gare sarà lui a guidare la difesa di Inzaghi. Fin qui l’ha fatto solo contro l’Udinese in Coppa Italia, dove ha tenuto la guardia alta e completato una manciata di passaggi lunghi sui piedi degli esterni. Martinez è arrivato all’Inter anche per la sua capacità di costruire l’azione. L’anno scorso è stato uno dei portieri più apprezzati in tal senso, tant’è che i nerazzurri hanno investito 15 milioni bonus compresi. Insomma, il portiere del futuro. Martinez gioca in porta grazie ai voli sull’erba di suo padre, ex numero uno amatoriale. Quando aveva sei anni gli infilò i guantoni e disse “vai, ora para”. All’inizio, non bene. “Mi sono rotto le dita diverse volte – ha raccontato a Sportweek -, mi chiamavano “sigaretta” perché stavo sempre a terra”. Prima di arrivare in Italia ha giocato tra Lipsia, Las Palmas e Barcellona. Uno dei suoi compagni nelle giovanili era Iñaki Peña, riserva di ter Stegen nei blaugrana. Il suo campo base è stato l’Alzira, puntino vicino a Valencia, tra campi in terra e spremute d’arancia, il simbolo della regione. Martinez è cresciuto col mito di Cañizares, storico numero uno del Valencia, e a giugno 2021 ha debuttato con la Spagna.
il gioco coi piedi
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Gilardino gli chiedeva di giocare coi piedi, ma ogni tanto la gradinata rumoreggiava: “È la mentalità italiana: non siete abituati a vedere un portiere di questo tipo. Mi piace, l’ho sempre fatto. Piano piano i tifosi si abitueranno”. Inzaghi ha avuto modo di apprezzarlo durante il ritiro ad Appiano e le prime amichevoli. Nel prossimo mese gli affiderà il mantello nerazzurro tenuto nell’armadio per un’occasione simile, cercando di scacciare lo spettro di un ragazzo di Bucarest. Il 27 aprile 2022, al Dall’Ara di Bologna, Ionut Radu giocò dall’inizio al posto di Handanovic nel recupero. Quell’anno aveva giocato solamente una partita in Coppa Italia contro l’Empoli. La stagione precedente aveva collezionato giusto due presenze. Un caso diverso, ma con qualche similitudine: il forfait del portiere titolare e una sfida decisiva di mezzo. Per questo serve il mantello.
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