Inter, Chivu non accetta critiche su giorno di riposo extra e manda frecciate a Conte e al Milan

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Il tecnico spiega che in attacco non esiste la coppia perfetta, che i 4 bomber si equivalgono e assicura che l’allenamento migliore è il riposo

Se l’è presa quest’Inter e la sente sua. Chivu ci ha messo molto meno del previsto, smentendo gufi e facili profeti, nel rimodellare i nerazzurri, sgravarli da antiche zavorre legate al finale horror della scorsa stagione e ora può permettersi anche di sperimentare, cambiare e alternare a piacimento. La squadra lo segue, l’umore è alle stelle, manca solo un tassello importante: vincere un altro scontro diretto (dopo il successo all’Olimpico con la Roma che ha bilanciato il ko con la Juve) per riprendersi il ruolo di favorita. E la sfida al Maradona col Napoli casca a fagiolo.

Il burrascoso precedente con Conte

Nell’unico incrocio con Conte era finita a parolacce. Nella scorsa stagione il Parma di Chivu era già salvo, il Napoli si giocava lo scudetto e successe di tutto: tre pali, un rigore dato e poi tolto, nervosismo, litigi e due rossi, uno all’allenatore del Napoli e un altro all’attuale tecnico dell’Inter, . ’allenatore del Napoli prese di mira anche Antonio Gagliardi, ex vice del romeno, match analyst della Nazionale per dieci anni anche sotto la guida di Antonio: “Non vedi l’ora, pezzo di me… poi ti vengo a prendere”. Queste le parole di Conte, che si lamentava delle continue perdite di tempo degli emiliani, prima di seguire gli ultimi minuti dalla tribuna. Parma-Napoli finì 0-0, Inter-Lazio 2-2. Ora sulla panchina nerazzurra c’è proprio il rumeno che ha tanta voglia di fare uno sgambetto al rivale.

Chivu spiega il giorno di riposo extra

Storce un po’ il naso Chivu alla prima domanda, sul perché la squadra non si è allenata 48 ore prima del match col Napoli: “Ho dato un giorno di riposo alla squadra ma devo giustificarmi? Il miglior allenamento è il riposo, molti di loro sono andati anche in nazionale, da Roma siamo arrivati alle 5 del mattino, dopo la coppa abbiamo dormito là perché non c’era modo di rientrare subito e mi sembrava giusto concedere loro una giornata da passare con la famiglia, è giusto staccare a volte, mi fido della loro professionalità e della loro responsabilità, giusto così quindi”

La partita la sente (“Siamo solo all’ottava giornata ma l’ambizione e la rivalità ci sono. E’ una partita importante, non si può negare l’evidenza ma come tante squadre abbiamo già due sconfitte, ci si gioca tanto ma non ci si gioca tutto, dovremo essere bravi a gestire i momenti di difficoltà non cambia niente. La mia esperienza mi ha insegnato che tutte le partite devono essere trattate in maniera uguale. Non puoi differenziare le partite. Non puoi considerarti superiore all’avversario altrimenti non vinci i trofei”) ma quando gli chiedono le differenze a seconda di chi sia il partner di Lautaro chiarisce: “Qualcuno pensa che Bonny è più simile a Thuram, per me sono tutti e 4 compatibili, lavorano per la squadra, non esiste la coppia migliore, hanno dimostrato che sanno stare insieme e che non si pestano i piedi”.

La frecciata a Conte e al Milan

Dopo una precisazione quando gli dicono che ormai è italiano (“io sono rumeno e sono orgoglioso di esserlo”) Chivu esclude che qualcuno abbia conti in sospeso con Conte: “Conte è stato qui 5 anni fa, poi è venuto Inzaghi, sono passati anni tra gioie e amarezze, non penso che qualcuno debba avere una motivazione in più solo perché affronta Conte, siamo l’Inter e abbiamo la consapevolezza di cosa vogliamo ottenere”. Poi dice la sua su Milan-Como a Perth: “Io ho imparato a non lamentarmi, non vedo fantasmi. Si sprecano energie quando ci si lamenta. Bisogna vedere il lato positivo, se c’è. Non sta a me, ma io ho fatto un’amichevole in Libia, sono andato felice fin là. Fai vedere che il calcio è internazionale, che siamo professionisti che hanno il dovere di fare determinate cose. Poi sta alla società gestire le energie, magari impareremo a fare cose per il bene della squadra dandogli qualche giorno di riposo”.

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