L’agente del turco conferma che Hakan non si muove: “Rimane ed è felice”. Ma andrà sanata la frattura col capitano
Fine. The end. Son. In italiano, in inglese e in turco, come usa fare Hakan Calhanoglu quando prende la parola sui social, solo che questa volta non ce n’è stato bisogno. A parlare per lui, e a mettere un punto sulla telenovela estiva durata più o meno un mese, ci ha pensato Gordon Stipic, agente del centrocampista, che in una intervista ai turchi di Trt ha detto: “Non ci sono stati colloqui con le squadre turche. Hakan giocherà nell’Inter il prossimo anno, è felice in nerazzurro”.
tempismo
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Una mezza verità, perché di movimento attorno al regista dell’Inter, in realtà, ce ne era stato parecchio, tra gli spifferi partiti da Istanbul durante il Mondiale per Club, quando Calha si trovava negli Stati Uniti con Chivu e il resto della squadra, e i silenzi dello stesso Hakan, che con l’Inter non si è mai mosso ufficialmente: come ha ribadito il presidente Beppe Marotta l’altro giorno, “Calhanoglu non ha mai manifestato l’intenzione di andare via”, questo sì, ma prima il Galatasaray e poi il Fenerbahce hanno sondato il terreno con il suo agente e la cosa ha inevitabilmente finito per generare uno strano clima intorno al giocatore. “Non posso nascondere che Hakan nutrisse una passione già da bambino per il Galatasaray, ma è felice all’Inter e non c’è stata alcuna offerta — ha tagliato corto ieri l’agente —. E posso dire che non abbiamo avuto colloqui con il Fenerbahce”. Di sicuro, il tempismo delle dichiarazioni è stato perfetto: proprio ieri il suo possibile sostituto Xhaka ha annunciato di aver raggiunto un accordo col Sunderland.
ricominciamo
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Le parole di Stipic hanno ripulito l’aria che si era fatta velenosa, sì, ma le ultime nuvole si diraderanno a partire da questa mattina, quando il turco varcherà i cancelli di Appiano per primo — insieme a una manciata di giocatori in anticipo rispetto al raduno di sabato — e si sottoporrà ai controlli del caso: c’è un polpaccio da tenere d’occhio, visto che il Mondiale di Hakan non è mai iniziato a causa di una elongazione al soleo che lo ha costretto a lasciare gli Usa in anticipo e visto che i problemi fisici sono stati il principale nemico di Calha nell’ultima stagione. C’è, soprattutto, un nuovo capitolo da scrivere insieme, lui e l’Inter, feriti da un finale shock e affamati di rivincita ora che la nuova annata è alle porte: di questo potranno discutere Calha e i dirigenti. Anche se è possibile che quanto successo nelle scorse settimane abbia bisogno di un supplemento di chiarimento.
lui e lautaro
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Il passo successivo sarà un’opera di saldatura nello spogliatoio, perché il botta e risposta a distanza tra capitan Lautaro e il turco, rimbalzato tra microfoni, telecamere e pagine Instagram in mondovisione dopo il ko col Fluminense ha provocato una frattura che andrà sanata coi fatti. Il chiarimento telefonico tra i due, quando la vicenda ribolliva ancora di tensione, è stato un primo, importante passo verso il ritorno alla normalità; il lavoro fianco a fianco alla Pinetina delle prossime settimane potrà fare il resto. Quel che è certo è che le vecchie ruggini dovranno essere ripulite al più presto: Lautaro e Calha sono due motori indispensabili per il decollo della nuova Inter di Chivu.
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SFIDA
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Lì in mezzo, poi, nel cuore della manovra, Calha è ora atteso da una nuova sfida: rimettersi alla guida dell’Inter in un centrocampo che sta cambiando nella fisionomia — Chivu ragiona sul 3-4-2-1, Hakan passerà dallo status di fulcro centrale nella linea a 5 a quello di partner “alla pari” in una coppia — e negli uomini. Da Sucic a un Frattesi mai così centrale, dal pilastro Barella a Mkhitaryan e Zielinski, il reparto è la terra dell’abbondanza. E le gerarchie di Chivu si annunciano molto più flessibili di quelle del suo predecessore.
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