Dopo Inter-Barcellona piovono accuse sull’arbitraggio, ritenuto responsabile della sconfitta blaugrana. Solo Sommer riceve complimenti
Tutta colpa dell’arbitro. O quasi. L’analisi dell’incredibile 4-3 con l’Inter a San Siro non fa molta strada. Hansi Flick ha dato il là nelle prime dichiarazioni rilasciate a Movistar, la tv spagnola, e da lì è andato tutto di conseguenza anche se l’allenatore ha chiuso la conferenza stampa con una postilla a domande finite: “Volevo aggiungere una cosa, ho parlato troppo dell’arbitro, complimenti all’Inter per il passaggio alla finale”.
DOBLETE
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Il Barcellona che ieri sera oltre alla Champions ha perso anche l’Eurolega di basket cadendo 85-84 a Monaco in gara 5 e restando dunque a un passettino dalla Final Four, strilla contro Marciniak evitando di analizzare più di tanto l’assurdo gol del 3-3 di Acerbi preso al 93’ in contropiede.
DANNEGGIATI
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Il quotidiano sportivo catalano Sport alle pagine 2-3 chiarisce subito le cose: “Il Barça non è riuscito a mantenere il vantaggio nel recupero danneggiato dal cattivo arbitraggio di Marciniak”. E ancora: “Il peggio: pessima attuazione dell’arbitro, il polacco Marciniak danneggia nuovamente il Barça contro l’Inter. Come ha detto Flick, tutto ciò che era al 50% è stato dato all’Inter”. E poi a pagina 4, il titolone: “Marciniak spegne il sogno di un Barça eroico”. Solo a pagina 10 appare qualcosa sul reparto arretrato: “Una difesa troppo fragile”.
ARBITRAGGIO NEFASTO
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Sul Mundo Deportivo ampliano un po’ lo spettro: “Lo spirito resiliente del Barça trascinato da Lamine cade contro Marciniak, Sommer e la propria fragilità”. Il direttore Santi Nolla la pensa così: “Il Barça meritava la finale perché è stato superiore all’Inter, però il portiere Sommer, eccellente nei momenti decisivi, e un arbitraggio nefasto di Marciniak che non ha vito un chiaro fallo su Gerard Martin nel 3-3 e grazie al quale tutti i dettagli sono andati a favore dell’Inter, hanno finito per allontanare il Barça da una finale meritata. In Champions non sempre vincono i migliori”.
ARBITRI OK
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In tutto questo risulta interessante la lettura della moviola di As, affidata al sempre lucidissimo ex arbitro Iturralde Gonzalez, che in 3 degli episodi contestati dal Barça, la mano di Acerbi, il rigore di Cubarsí a Lautaro e il rigore a Lamine Yamal portato fuori area, dà ragione ai colleghi in azione a Milano. Non si parla dell’episodio del 3-3, il possibile fallo di Dumfries a Gerard Martin, ma per Mateu Lahoz, altro ex fischietto che ‘arbitra’ per Movistar, non c’è alcun fallo da parte dell’interista.
GIOCATORI COMPATTI
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Però in zona mista tutti i giocatori sono andati nella stessa direzione: “Non è la prima volta che ci succede con questo arbitro, la Uefa dovrebbe dare un’occhiata” ha detto Pedri. “Tutti sanno cos’è successo con questo arbitro l’ultima volta che siamo venuti qui” ha detto Eric García. E Iñigo Martinez lo stesso: “Tutte le decisioni andavano nella stessa direzione, andavano prese e sono andate tutte così. Abbiamo fatto ciò che potevamo, è un peccato”.
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LA PROMESSA DI LAMINE
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Il Barcellona è tornato scornato a Milano e da domani inizia a pensare al Clásico di domenica a Montjuic. Il Madrid viaggia verso la Catalogna a -4 e ha un’ultima occasione di riaprire la Liga. Ancelotti ci crede, il Barça è ferito. Ma può sempre contare sul suo magnifico 17enne: “Abbiamo dato tutto e quest’anno non ce l’abbiamo fatta ma torneremo – ha scritto Lamine Yamal su Instagram –, non abbiate alcun dubbio culers, non ci fermeremo fino a quando non avremo messo questo club dove merita, il più in alto possibile. Manterrò la mia promessa e porterò la Champions a Barcellona non ci fermeremo finché non ce l’avremo fatta. Però domenica c’è un’altra finale e dobbiamo restare tutti uniti. Visca el Barça!”. No, nessun riferimento all’arbitro.
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