Ci abitano 9 mila persone e la sua squadra rappresenta uno dei comuni più piccoli di tutta la Serie D. “Questo club è di tutti – racconta il dg Meschini – c’è un’unione solida con la gente del paese. Chiunque voglia dedicare del tempo al progetto diventa parte della famiglia”
Fossombrone è una minuscola cittadina arroccata sui colli della Val Metauro, dove la pianura marchigiana guarda l’Adriatico. Ci abitano 9 mila persone e la sua squadra rappresenta uno dei comuni più piccoli di tutta la Serie D. Eppure, il gruppo di mister Fucili nel girone F è riuscito a dire la sua: quinto posto con 45 punti a quattro giornate dalla fine del campionato. I biancazzurri sono davanti a una big della categoria come l’Ancona e alla seconda stagione di fila tra i dilettanti puntano i playoff. Un traguardo storico per un club “a chilometro zero” partito per conquistare la salvezza. Dal presidente Nardini al dg Meschini, passando per lo storico allenatore e il capitano Pagliari: tutti sono forsempronesi doc. Anche la linea a quattro di centrocampo è interamente composta da ragazzi nati e cresciuti nei paesini della valle. Per loro, il calcio è passione. Lavorano tutti fino alle 18, poi gli allenamenti e nel weekend le partite: c’è il metalmeccanico, l’ingegnere, il chimico, lo studente universitario. Ma quando indossano divisa e scarpette non ce n’è per nessuno.
un club di tutti
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Il piccolo centro della provincia di Pesaro e Urbino negli anni si è sviluppato fino a diventare un polo industriale all’avanguardia. È stata definita – con le dovute proporzioni – “la Silicon Valley” delle Marche. Con un progetto sostenibile e l’obiettivo di valorizzare i giovani calciatori locali, anche il Fossombrone sta vivendo un momento magico. “Questo club è di tutti – racconta il dg Meschini – c’è un’unione solida con la gente del paese. Chiunque voglia dedicare del tempo al progetto diventa parte della famiglia”. L’ottimo percorso nel girone F è il risultato di una programmazione solida ed efficace partita più di quarant’anni fa. Il presidente Nardini, imprenditore nel settore della meccanica di precisione, lavora nel club dal 1981. Così come mister Fucili, il “Sir Alex Ferguson” dei biancazzurri. Ha svolto qualsiasi ruolo: da responsabile del settore giovanile a direttore sportivo, poi allenatore. Adesso guida un gruppo di ragazzi che vuole i playoff.
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lo stilista e l’atalanta
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Nel girone F la Sambenedettese capolista corre veloce, ma il Fossombrone proverà a giocarsi le sue chance fino all’ultimo. Allo stadio comunale ci sono sempre più di 900 tifosi, i più affezionati seguono la squadra in tutte le trasferte. “Per stile di gioco sembriamo l’Atalanta di Gasperini”, dicono sottovoce nel bar della città. Da queste parti sono abituati ai riflettori. Nel 2005 il famoso stilista belga Dirk Bikkembergs rilevò la società con un’idea rivoluzionaria: utilizzare la squadra come laboratorio di stile e tecnologia dei tessuti. Lo sponsor diventò Samsung e su tutti i cartelloni pubblicitari in giro per l’Italia c’era lo stemma del club marchigiano. In quel periodo fu sfiorata un’eroica promozione in C2. Passati cinque anni è arrivato il cambio di proprietà e dopo qualche stagione di assestamento nel 2023 i biancazzurri sono tornati in Serie D. Nella Val Metauro si sogna il salto tra i professionisti. Per festeggiare il 75esimo anniversario della società è stata organizzata una proiezione nel vecchio Cinema Italia, la sala accanto alla parrocchia dove nel ’49 un gruppo di amici forsempronesi fondò la Polisportiva locale. Volevano diffondere nel paese i sani valori del calcio. Ci sono riusciti. Oggi il Fossombrone vuole riscrivere la storia, servirà un finale di stagione da film.
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