Alla squadra di D’Aversa non basta il gol di Fazzini e la salvezza ora si allontana. La Fiorentina invece aggancia la Lazio e la Juve
La Fiorentina continua a fare il suo. Anche se le dirette concorrenti, vedi Roma, corrono eccome se corrono. La squadra di Raffaele Palladino batte la sua bestia nera della stagione l’Empoli (pareggio a Empoli che poi ha eliminato i viola in coppa Italia) con due gol nel primo tempo del rilanciato Adli (tornato titolare) e del solito infaticabile Mandragora, all’ottavo centro stagionale e migliore in campo ancora una volta, ma soffre tanto nella ripresa in cui l squadra di Roberto D’Aversa rimonta con Fazzini al secondo centro di fila. La Viola va a 59, ma per centrare l’Europa dalla porta principale, quella del campionato, dovrà andare avanti così, con colpi da tre punti. E la sfida più importante la giocherà domenica all’Olimpico contro la Roma dell’ex Claudio Ranieri che non perde da 18 partite, ma dopo aver combattuto a Siviglia giovedì notte nella semifinale di andata della Conference League contro il Betis. L’Empoli resta a zero, ma lo spirito mostrato nella ripresa fa ben sperare. La squadra, che perderà l’ottimo Henderson contro la Lazio, ha l’atteggiamento giusto per lo sprint finale in cui avrà Parma, Monza e Verona. Insomma, non è affatto finita.
IN CAMPO
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Rocco Commisso è in tribuna. Per godersi la sua creatura prima di tornare negli Stati Uniti. Palladino schiera la formazione immaginata alla vigilia. Cioè fuori Fagioli a centrocampo, ma al suo posto viene rilanciato Adli e non Richardson. L’Empoli ritrova il leader della difesa Ismajli. Mentre a centrocampo Anjorin, bravissimo e in gol contro il Venezia, vince il ballottaggio con Henderson che aveva comunque fatto bene pure lui il giorno di Pasqua. Davanti c’è Solbakken e non Colombo, supportato da Fazzini, che si è sbloccato contro il Venezia, e Sebastiano Esposito. E l’Empoli parte forte perché al 4’ Fazzini serve Pezzella a sinistra che calcia, De Gea respinge, ma, come a Cagliari, sui difensori che evitano l’autogol. Ma tre minuti dopo è la Fiorentina che sfrutta la sua occasione: Gut riceve palla e lancia in verticale Adli che non sbaglia davanti a Vasquez. Un bel modo per tornare protagonista. Quarto gol in campionato per il francese. Il gol è valido. E la difesa empolese che dorme. Rapuano sbaglia su due angoli: ne dà uno che sarebbe rimessa dal fondo viola e non ne dà uno che spetterebbe all’Empoli. Al 15’ Solbakken, non proprio al top, si fa rubare palla da Ranieri che anziché tirare cerca il compagno al centro. Poi i primi gialli: per Beltran, falloso e per Anjorin ancora più falloso, ma anche disattento perché con Cataldi a terra va a litigare rischiando di uscire dopo 20’. Al 26’ la Fiorentina, che mai ha costruito una vera azione d’attacco, la gioca bene e raddoppia. Folo vede Adli che mette al centro da destra e trova Mandragora che, mal controllato da Viti e Ismajli colpisce in rovesciata. Palo e gol. E’ il terzo centro in campionato per il centrocampista napoletano che ne h a segnati cinque in Conference. Palladino, accaldato, toglie la giacca. L’Empoli non fa male: Anjorin calcia fuori una buona punizione, il tiro di Grassi è troppo debole e finisce tra le braccia di De Gea.
SECONDO TEMPO
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D’Aversa fa i cambi previsti: fuori i deludenti Solbakken e Anjorin, dentro Lorenzo Colombo e Henderson. La reazione c’è perchè Henderson entra con l’atteggiamento giusto anche se becca il giallo che gli farà saltare la Lazio. Era diffidato anche Ranieri che incappa nell’ammonizione subito dopo: niente Roma. Ma la Fiorentina si rilassa, non esce mai bene, non è più propositiva e l’Empoli ne approfitta dimezzando lo svantaggio al 12’: cross di Goglichidze, Fazzini è solo al centro dell’area colpisce bene e la gran botta non dà scampo a De Gea. Ed ecco i cambi di Palladino: Comuzzo per Ranieri, Richardson per Adli. Capitano diventa Mandragora. Che resta uno dei più attivi, quello che non molla e che prova a scuotere la Viola. Al 21’ palla per Gut che fa il Gud e calcia bene, ma trova la risposta di Vasquez. Al 25’ altro doppio cambio per Palladino anche perchè Folorunsho, benino da terzino, male da ala, non si muove più. Quindi tocca a Parisi, collocato a destra, a fare il quinto, mentre Zaniolo prende il posto di un Beltran che davanti ha potuto incidere poco. Lo spezzino ha subito uno spunto e serve Gosens che colpisce d’esterno come a Cagliari, ma manda la palla sull’esterno della rete. Al 32’ D’Aversa spende la terza sostituzione Kovalenko per Grassi. La partita diventa più tesa,, più fallosa. Mandragora battibecca con Pezzella e viene ammonito. Rapuano rischia di perdere il controllo. E il gioco è sempre fermo. Palladino vuol tenere il vantaggio e conservare e si copre ancora di più: fuori Gudmundsson e dentro Fagioli. Cambi finiti. D’Aversa ne ha ancora due e ne spende uno: Konate per Fazzini. Falli su falli in tutti i contrasti. Ne fa ancora le spese Gosens, ma le sostituzioni sono esaurite. Si arriva al lungo recupero di 6 minuti e l’Empoli lo apre con un bolide di Kovalenko che De Gea versione Superman riesce a respingere. Il recupero si allunga 8’ minuti, ma non succede niente. La Fiorentina la spunta. Ma l’Empoli esce bene e può sperare nello sprint finale con tre scontri abbordabili su quattro per arrivare alla meta.
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