De Bruyne, Modric e gli altri: i ‘vecchi’ sono fondamentali per il ‘progetto giovani’

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Ogni volta che occorre giustificare un fallimento, o alimentare la speranza di rivincita, si fa riferimento alla linea verde. Eppure sono tanti i casi di campioni che, anche a fine carriera, possono ancora fare la differenza, aiutando la crescita delle nuove generazioni

Tra i tanti slogan, in voga nel mondo del calcio, ce n’è uno ricorrente. “Il progetto giovani”. Sì, ogni volta che occorre giustificare un fallimento, o alimentare la speranza o l’illusione di una rivincita, si fa ricorso al più semplice, e banale, dei discorsi. Come se l’anagrafe fosse il lasciapassare verso il successo. Ignorando che l’unica, vera, discriminante è la qualità. Se sei bravo – pensate a Yamal, come caso limite – non è certo un problema se hai 17 anni. anzi; ma – allo stesso tempo – non è sufficiente essere giovane per avere il futuro assicurato. Così come i “vecchi” del calcio. L’età può essere un limite insuperabile, se non hai più motivazioni; ma se sei un campione o comunque un ottimo giocatore – e ti sei sempre comportato da professionista – puoi avere ancora molto da dare. 

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