L’attaccante della Fiorentina potrebbe essere squalificato per il discorso fatto ai tifosi viola a Bergamo dopo l’ennesimo ko, che dice il regolamento
C’è megafono e megafono, in un campo di calcio. Il 6 maggio del 1979 Gianni Rivera se lo fece dare per arringare la folla che premeva sugli spalti nel giorno della partita col Bologna che valeva lo scudetto della stella. Il pubblico aveva invaso la parte inagibile di secondo anello mettendo a rischio la propria sicurezza, l’inizio della partita e addirittura lo scudetto, visto che in caso di ritardo di oltre 45 minuti sarebbe stato possibile lo 0-2 a tavolino. Rivera temendo il peggio, su consiglio del questore, fu duro: “Lasciate quei posti o avremo partita persa”. Con la sua classica e inconfondibile “erre” arrotata. La partita iniziò con 26 minuti di ritardo e l’arbitro Menicucci nemmeno fece rientrare le squadre negli spogliatoi per l’intervallo per evitare altri disordini. Finì 0-0 senza tiri in porta, Bologna salvo e Milan campione. C’è il megafono di Dimarco che non dimentica mai le sue radici ultrà: a Riad come a San Siro o all’Olimpico. Quando c’è da festeggiare Dimarco prende il megafono in mano e urla ai tifosi a squarciagola: “Te l’ho promesso da bambino…”. C’è il megafono di Di Lorenzo, che di ritorno dalla vittoria a Torino col suo Napoli inizia a cantare “un giorno all’improvviso” scatenando la folla. E c’è il megafono con cui ieri Dzeko ha chiesto aiuto a Bergamo ai tifosi viola inferociti per il rischio serie B.
Gli appelli di Dzeko
Già dopo la sconfitta in Conference con l’Aek il bosniaco era stato esplicito: “Facciamo ca…are, ok. Perdiamo le partite, ok. Ma non è possibile che in casa io ho tifosi che mi gridano contro. Io dico ai tifosi che alla fine potete anche fischiare, ma durante la partita ci vuole un po’ più sostegno perché è difficile che usciamo da questa situazione da soli. Bisogna uscirne tutti insieme e ci vuole più sostegno. Durante le partite non è possibile essere trattati così”.
Ieri il bis, dopo il ko di Bergamo con la Fiorentina ancora senza vittorie, ultima in classifica a quota 6 punti (frutto di 6 pareggi in 13 partite) assieme al Verona. La squadra a fine partita è andata a scusarsi con i tifosi venuti daFirenze, Dzeko prende un megafono e ha chiesto aiuto ai fan: “Abbiamo bisogno di voi“. I tifosi viola rispondono positivamente all’appello, urlano “vogliamo 11 leoni”, mentre danno vigorose pacche a Dzeko, Ranieri e Vanoli. Il gesto del bomber però potrebbe avere delle conseguenze.
Cosa dice il Codice di giustizia sportiva
L’articolo 25 comma 9 del Codice di Giustizia sportiva infatti recita: “Durante le gare o in situazioni collegate allo svolgimento della loro attività, ai tesserati è fatto divieto di avere interlocuzioni con i sostenitori o di sottostare a manifestazioni e comportamenti degli stessi che costituiscano forme di intimidazione, determinino offesa, denigrazione, insulto per la persona o comunque violino la dignità umana”. Il procuratore federale Giuseppe Chinè aspetta la relazione dei suoi ispettori prima di decidere se eventualmente procedere. A rigor di codice è prevista la squalifica per una o più giornata e una multa da 20 mila euro.


