Secondo Il Napolista, il tecnico avrebbe già preso la decisione di lasciare il club a fine anno: si è rilanciato, ha mercato e i piani del club non coincidono con le sue ambizioni.
La vetta della classifica è appena un punto più su, nonostante i tanti infortuni, la cessione di Kvaratskhelia, un mercato di riparazione da cui la squadra è uscita indebolita, più che rafforzata. Napoli sogna il quarto Scudetto della sua storia, che sarebbe un autentico miracolo visto il decimo posto, le polemiche e i disastri della passata stagione. Un miracolo griffato Antonio Conte. È lui, indiscutibilmente, l’artefice numero uno del rilancio del Ciuccio. Conte che però, a fine stagione, potrebbe clamorosamente lasciare. Nonostante un contratto triennale, in scadenza a giugno 2027. Lo annuncia un sito solitamente ben informato sulle vicende di casa partenopea: Il Napolista.
Conte via da Napoli a giugno? Tifosi furiosi
L’anticipazione, in pieno sprint per il tricolore, ha già scatenato vivaci reazioni da parte di numerosi tifosi partenopei. “Ma sì, facciamoci del male”. Oppure: “Solo a Napoli riusciamo minare il terreno in cui stiamo viaggiando“. E ancora: “Ma come vi viene in mente?”. Reazioni, in qualche modo, messe in conto dalla stessa testata prima dell’articolo-anticipazione: “Avvertenza: non è un articolo per tifosi, tantomeno tifosotti. È soprattutto un articolo per chi non è imbevuto di napoletanità (e quindi ha competenze calcistiche)”. Una premessa, a sua volta, soggetta a qualche invettiva.
Benitez, Spalletti e…Conte: gli indizi sull’addio
Secondo l’autore del pezzo, Massimiliano Gallo, “com’è ormai evidente a chi non abbia gli occhi foderati di prosciutto, il lungo addio tra Conte e Napoli è ampiamente cominciato“. Gli indizi risiederebbero nelle risposte di Conte sul futuro che ricordano quelle di Benitez tra business plan e programmi di crescita, o al remake delle dichiarazioni d’amore di Spalletti: negli ultimi giorni le parole colme d’affetto del tecnico salentino per città e tifosi si sono moltiplicate, al pari di tour tra quartieri anche popolari e bellezze artistiche della Regione: ultima in ordine di tempo, la visita alla Reggia di Caserta.
Napoli, il progetto di crescita stabile non c’è?
Segnali, questi, che preparerebbero il terreno a un addio per quanto possibile “soft”: “Non c’è da fare drammi né da disperarsi alla ricerca di responsabili. C’è solo da essere felici. Antonio Conte era ed è ampiamente al di sopra delle nostre possibilità“. Mancherebbe, infatti, una visione progettuale di crescita da parte del presidente De Laurentiis, bravissimo a ingaggiare tecnici top in difficoltà (Benitez, Ancelotti, lo stesso Spalletti, Conte) ma poi incapace di assecondarne le ambizioni. “Il sodalizio Conte-Napoli ha funzionato alla grandissima. A prescindere dall’eventuale vittoria dello scudetto che sarebbe un risultato spaziale. Ha funzionato perché ha vinto Conte e ha vinto anche il Napoli”.
Il rilancio del tecnico e quello di De Laurentiis
La vittoria di Conte è nel rilancio, di squadra e personale, ottenuto in pochi mesi. Quella di De Laurentiis è nella qualificazione Champions di fatto in cassaforte, ma anche nella valorizzazione di tanti calciatori spariti dai radar negli ultimi mesi. Ora, ci sarebbe da augurarsi soltanto una separazione senza traumi e accuse di tradimento. “Quella tra Conte e il Napoli è stata una relazione tra adulti”, conclude Gallo. “Basata sui soldi e sulle convenienze personali. Com’è sacrosanto che sia. Come diceva l’Avvocato, ‘dopo i vent’anni si innamorano solo le cameriere’. La relazione adulta è il motivo per cui tra Conte e il Napoli fin qui ha funzionato a meraviglia. A pensarci bene lasciarsi da adulti sarebbe la vera rivoluzione“.