L’allenatore viola alla vigilia del ritorno degli ottavi contro il Panathinaikos, che all’andata si è imposto 3-2
“Il mio futuro non conta. È importante solo quello della Fiorentina. Non conta chi gioca, conta solo l’obiettivo che è quello di passare il turno”. Raffaele Palladino spalle al muro. Il tecnico viola presenta al Viola Park la sfida delle sfide, il ritorno degli ottavi di finale di Conference League di domani sera col Panathinaikos decisamente teso in volto e consapevole che questa partita non si può sbagliare. All’andata è finita 3-2 per i greci. Ha ragione lui, che di concetti da titolo solitamente ne esprime pochi: conta solo passare il turno e agguantare i quarti di finale. Perché nelle ultime due edizioni la Fiorentina di Vincenzo Italiano è arrivata in finale.
parla gosens
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Palladino si fa “scortare” da Robin Gosens, il calciatore scelto, non a caso, per la conferenza ufficiale. E il tedesco regge l’impatto: “Serve positività, leggerezza. Non ho mai pensato neanche un minuto di uscire”. Parla da leader, Gosens: “Sono sempre stato uno che parla parla alla squadra, ai compagni. L’ho fatto durante tutta la settimana. Sto provando a dare una mano a tutti. All’andata c’è stato un calo inspiegabile, ma adesso siamo prontissimi. Noi stiamo soffrendo. Io se vedo uno in difficoltà sono lì a dare una mano. Ma adesso dobbiamo remare tutti insieme, in campo dobbiamo essere tutti fratelli”.
svolta
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Palladino aggiunge: “Quella di domani può essere la partita della svolta. Se passiamo ci dà lo slancio giusto”. Non svela chi andrà in porta tra David de Gea e Pietro Terracciano, anche se lo spagnolo sembra favorito: “Lo vedrete domani in campo. Ma non importa. Abbiamo il dovere di mettere energia, coraggio, spirito. Ma abbiamo la qualità e la mentalità per farlo. L’approccio deve essere quello di una finale”.
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