Clamoroso Salernitana, Liverani in bilico: può tornare Pippo Inzaghi
February 25, 2024 | by allcalcio.it
La partita e il ko
Tutte le analisi, naturalmente, sono frutto di quanto accaduto poco prima, durante la gara. Perché la Salernitana appare imbambolata, come soffrisse di un blocco mentale. Così gli uomini di Palladino ne approfittano subito. Djuric, ex che all’Arechi rimpiangono un po’ tutti, già al primo minuto fa paura colpendo il palo su girata dopo l’iniziativa di Birindelli. Neanche trenta secondi e il bosniaco ci riprova di testa, sfiorando di nuovo il bersaglio. Liverani si sbraccia ma non ottiene grandi reazioni, tanto che su un corner anche Gagliardini ha modo di impensierire Ochoa, bravo nell’occasione a fare affidamento sui riflessi e a respingere. Il campo non mente e sembra far emergere con chiarezza quali e a che punto sono i cammini delle due squadre: confusione, distanze lunghe, paura dalla parte del terzo allenatore stagionale della Salernitana; sicurezza, corsa e automatismi che da un anno e mezzo stanno contrassegnando la maturazione più o meno costante del Monza di Palladino.
Il flash e i gol
Solo dopo mezz’ora i padroni di casa provano a rialzarsi e a mettere fuori la testa. Gran parte dei meriti va a Candreva che inizia a produrre gioco e occasioni. Una punizione del capitano granata, deviata da Colpani, finisce di poco a lato. Nel frattempo anche Weissman e Kastanos si attivano con un paio di tentativi e allora alla fine del primo tempo lo 0-0 assume i contorni del risultato quasi giusto. Quasi, perché comunque il palo del Monza e la natura delle chance di Pessina e compagni sono note di uno spartito ben scritto e ben suonato. Teoria straconfermata nella ripresa. Il Monza domina, la Salernitana paga errori clamorosi e si affaccia solo un paio di volte dalle parti di Di Gregorio (da segnalare soprattutto una conclusione di Tchaouna respinta dal portiere ospite). Le reti? A 12 dalla fine triangolo Maldini-Gagliardini-Maldini e bel destro a chiudere sul secondo palo del giovane dal grande nome. Poco dopo sponda di Juric e tocco sotto di Pessina a beffare Ochoa. Il Monza esulta, mentre la Salernitana non vede l’uscita di un tunnel lungo, buio, sempre più destabilizzante.
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