Ceferin: “Stadi italiani da vergogna. L’Inter non mi sorprende”

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Il presidente Uefa: “Basta parole, ora servono azioni. Ma non sono preoccupato per Euro 2032”. E torna a parlare di Superlega

Il presidente Uefa Aleksander Ceferin non usa giri di parole. In un’intervista esclusiva rilasciata a SportMediaset il dirigente sloveno traccia un bilancio del calcio europeo, tra la soddisfazione per i nuovi format delle competizioni e le dure critiche mosse alle infrastrutture italiane, a suo dire, di gran lunga tra le peggiori dei grandi paesi. Una situazione che però non preoccupa il numero uno di Nyon in vista degli Europei del 2032. 

“Italia, svegliati”

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L’affondo di Ceferin arriva netto e senza mezzi termini: “Le infrastrutture calcistiche italiane sono una vergogna. Tra i grandi Paesi, l’Italia ha di gran lunga gli stadi peggiori. A essere onesto, sono un po’ stanco di queste discussioni italiane sulle infrastrutture, perché tutto ciò che vediamo sono solo parole. Spero che l’Italia faccia qualcosa. I club hanno bisogno di supporto dalle istituzioni, dai comuni e anche da investitori privati. È tempo di agire, perché la situazione è pessima”. 

Soddisfazione Nuova Champions

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Tra i temi affrontati da Ceferin, il debutto del nuovo format della Champions League, che ha sostituito la tradizionale fase a gironi con un sistema a classifica unica: “Sono più che soddisfatto. È stata una stagione spettacolare, con partite incredibili e squadre blasonate a rischio fino all’ultimo”. Un endorsement forte, rafforzato dalla presenza di squadre di alto livello nelle fasi finali: “Pensiamo al Psg, ora in semifinale: se avesse perso una o due partite, sarebbe uscito”. E c’è spazio anche per un commento sull’Inter di Inzaghi: “Una grande stagione. Squadra esperta, ottimo allenatore, organizzazione tattica eccellente. Non voglio sbilanciarmi, ma non mi sorprende vederla così avanti”. 

dubbi mondiale per club

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Sul nuovo Mondiale per club voluto dalla Fifa, che inizierà il prossimo 15 giugno negli Stati Uniti, Ceferin resta però cauto: “È presto per giudicare, il torneo non è ancora partito. Ma siamo al limite. I giocatori si lamentano per il numero di partite, e hanno ragione. Il calendario è saturo”. Una riflessione che tocca anche un tema economico: “I club vogliono più gare per aumentare i ricavi, ma allo stesso tempo i giocatori rischiano infortuni. È un paradosso: se le società fossero più sostenibili economicamente, non avrebbero bisogno di spremere così tanto le rose”.

Capitolo VAr

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Ceferin non nasconde la sua insoddisfazione per l’attuale utilizzo della tecnologia in campo: “Anch’io mi lamento spesso del Var. È uno strumento utile, ma perfettibile. Le regole vanno rispettate, ma serve chiarezza”. E sul fallo di mano: “Nessuno sa esattamente cosa sia o non sia. È una zona grigia che confonde tifosi, arbitri e giocatori. Dobbiamo lavorarci”. 

superlega

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 Inevitabile un passaggio sulla Superlega, naufragata anche per l’opposizione popolare: “I tifosi – insieme ai giocatori – sono i veri protagonisti del calcio. Non dirigenti o arbitri. La loro voce è stata decisiva per fermare un progetto che andava contro i principi dello sport. Rispettiamo i tifosi: abbiamo un’intesa con le loro organizzazioni per coinvolgerli il più possibile ”. Un pensiero anche ai supporter italiani: “Li amo, perché per loro il calcio è tutto. Ma durante la vicenda Superlega, sono stati più silenziosi rispetto agli inglesi. Comunque li rispetto profondamente”. 

euro 2032

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Nonostante la situazione degli stadi, Ceferin non perde fiducia in vista degli Europei del 2032, che l’Italia ospiterà insieme alla Turchia: “Non sono ancora preoccupato. Penso che anche il governo abbia finalmente capito che deve fare qualcosa. E ho totale fiducia in Gabriele Gravina, che è il mio primo vicepresidente. Farà tutto il possibile per colmare il gap. Sono sicuro che l’Italia ospiterà l’Europeo del 2032″. 



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