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Calcio Napoli, Maurizio De Giovanni e il possibile scudetto – Radio Capital

September 21, 2023 | by allcalcio.it

Lo scrittore Maurizio De Giovanni racconta a Mary Cacciola e a Edoardo Buffoni l’attesa per lo scudetto che la squadra del Napoli potrebbe vincere matematicamente già la prossima settimana.
Si avvicina l’assegnazione matematica per il terzo scudetto del Napoli. Se la squadra di Spalletti dovesse vincere la prossima partita in casa con la Salernitana e la Lazio non dovesse vincere a Milano contro l’Inter, a quel punto la vincita dello scudetto sarebbe certa.
“Mentirei se non dicessi che l’ultimo pensiero prima di addormentarmi, il primo pensiero appena sveglio, talvolta anche pensieri sparsi durante la notte, non riguardano il Napoli. In quasi tutti i dialoghi e i colloqui con tutte le persone che incontro, mentirei se dicessi che questo argomento non è primario. Ma allargherei il piano statistico: su 118 scudetti assegnati in questo Paese, sotto Roma comprendendo l’Italia meridionale e le due grandi isole, sono stati complessivamente vinti 3 scudetti, uno al grande Cagliari di Gigi Riva del 1970 e due al Napoli di Maradona nel 1987 e nel 1990. Ammetterete che è uno scudetto che statisticamente si propone come eccezionale. Sarebbe il primo assegnato nel mese di aprile, quindi a due mesi solari di distanza dalla fine del campionato, il primo ad essere vinto a distanza di sei partite dalla fine. Ci sono molti numeri che rendono questa cosa sufficientemente straordinaria e quindi da celebrare.”
“Napoli sa festeggiare, lo sa fare per natura, sa deprimersi come nessun altro ma sa anche esaltarsi. È ovvio che questa festa renderà Rio De Janeiro a Carnevale come Stoccolma il 2 novembre, io credo che sarà una gran festa. Nel 1987 e nel 1990 questa era una città in ginocchio, veniva dal terremoto e dalla terribile proliferazione della criminalità organizzata, quindi il calcio costituì una clamorosa, casuale e straordinaria inversione di tendenza, sulla base della quale la città trovò le forze per il suo Rinascimento. Adesso è un ulteriore faro che illumina una capitale europea, dopo Juve – Napoli abbiamo festeggiato fino a tardi ma il giorno dopo eravamo tutti al lavoro. È una città che si propone in maniera un po’ diversa, è più abituata a fare la capitale e ha un maggiore equilibrio, credo, nel festeggiare. Ma è pronta ad esaltarsi straordinariamente, come sarà. Sono convinto che tutti quelli che hanno prenotato una qualsiasi stanza per un soggiorno nel periodo da maggio in poi hanno fatto molto bene perché si troveranno a vedere qualcosa di incredibile. C’è un entusiasmo che non è esaltazione, né euforia.”
“Napoli è l’unica grande città con una squadra sola, quindi il rapporto tra i cittadini e la squadra è fortemente identitario, molto stretto. È impossibile entrare in un bar e non trovare una conversazione in atto su questo argomento, tutta la città è un unico, grande talk-show. Non c’è divisione tra tifosi e non tifosi, anche quelli che di calcio non si interessano non possono non sentire questo sorriso sottostante a tutte le attività e a tutti i rapporti umani, è come un unico sogno condiviso.”
“Io lo indentifico nella Società. Ricordo che questo Napoli negli ultimi 14 anni è stata l’unica squadra italiana ad aver sempre partecipato alle coppe europee. Negli ultimi 10 anni ha fatto 3 secondi posti e 4 terzi posti. Il fatto che nel calcio italiano negli ultimi 4 anni siano stati assegnati scudetti a 4 squadre diverse, determina una situazione non più di egemonia, come era stato precedentemente, ma un maggiore pluralismo e premierei la Società.”

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