Aggressione alta e ritmo: il tecnico spera di dare più minuti a Castro, attende il miglior Ferguson e sprona l’ala a vincere la sua prima gara contro la Juve
Il capocannoniere non vede l’ora: di prendersi la sua prima vittoria sulla Signora dopo ben 14 Bologna-Juve senza alzare mai le braccia al cielo. Ci è andato vicino l’anno scorso e per due volte, andata e ritorno, pareggi, anche con strascichi. Il capocannoniere non è Santiago Castro ma Riccardo Orsolini: sono giorni e giorni che lui e Vincenzo Italiano si caricano la molla in vista dello spareggione che vale la Champions. Se il Bologna dovesse battere la Juventus domani al Dall’Ara, beh, il valore avrebbe ripercussioni non solo sulla classifica attuale ma su quella di sempre: a tre giornate dalla fine, proprio in caso di tre punti al Dall’Ara, il Bologna vivrebbe un unicum perché non è mai stato davanti alla Juventus nella storia della Serie A a venti squadre. Motivi. E motivazioni.
Rock
—
Vincenzo Italiano è già dal minuto uno dopo Udine che non pensa ad altro. È la gara dell’anno, al netto di quella finale di Coppa Italia che andrà in scena il 14 maggio contro il Milan. Vincenzo ha creato una macchina tale, con mentalità d’acciaio, e non vuole prescindere da questo. Morale: serve il Bologna rock e il Bologna che batte sul ritmo dell’aggressione alta, dell’asfissia già nell’area della Juventus che dev’essere approccio imprescindibile. Quel primo tempo a Udine, attorcigliato da Runjaic, ma soprattutto quello a Bergamo (20’ di sonno) non dovranno più accadere. E Italiano, in queste ore, lo rimarcherà così come l’ha sottolineato in questi giorni proprio dopo la trasferta in Friuli.
Recupero uno
—
Un altro aspetto che Italiano terrà conto fino all’ultimo sarà quello inerente ai recuperi: il primo è quello di Santiago Castro, che ogni giorno accelera di più sul campo per poter riprendere la giusta condizione atletica e da gara. Solamente trentatrè minuti nelle ultime quattro gare rappresentano un problema ma non ancora un campanello d’allarme per il ragazzo argentino che via via alza i ritmi ma sente ancora male al piede “pestato” durante il ritiro con l’Argentina. Tutto dovrà essere mirato sia al ritorno sicuro ma anche alla finale di Coppa Italia del 14 maggio: da domani ad allora, Italiano ascolterà il suo bomber e il bomber “ascolterà” il proprio dolore ancora esistente. Per quello ci sarà la staffetta con Dallinga, ma il tutto cercando di alzare il minutaggio: il fatto che Castro abbia realizzato il suo primo gol in A alla Juventus è uno stimolo in più per Santiago che non vede l’ora di essere decisivo.
L’altro rientro
—
Il secondo recupero? Ferguson: nelle ultime quattro partite il “tuttocampista” scozzese ha giocato esattamente zero minuti, due per panchina (Napoli e l’ultima a Udine) e due (Atalanta e Inter) per infortunio muscolare. Solitamente Italiano fa disputare qualche minuto prima di buttare nella mischia dal 1’ un giocatore, ma la sensazione è che questa volta ci penserà bene. Nel senso che un Ferguson in più aumenterebbe sensibilmente lo spessore – tecnico e gestionale – del centrocampo che comunque ha ritrovato in Aebischer (sottotono a Udine) un elemento molto importante.
Divinità turnover
—
La sostanza è che Italiano valuta il turnover col – come si dice – bilancino del farmacista: il tutto fra campionato e finale di Coppa Italia appunto, 15 giorni che possono dare il futuro esatto del Bologna. Proprio per questo è importante anche il recupero di Casale come alternativa a Lucumi o Beukema: il turnover, oggi, diventa terra da esplorare senza sbagliare, la “divinità” da seguire. Una cosa è certa: sulle ali sia Riccardo Orsolini sia Cambiaghi e Dominguez (Ndoye è out) non dovranno sbagliare. Perché è anche da lì che il Bologna sa cambiare passo, sia per il gioco sugli esterni sia negli ingressi verso l’area. Totale: ali forti che cercano il gol, Dallinga che si deve sbloccare, Castro e Ferguson quasi in arrivo. E il tutto a ritmo di rock.
gli indisponibili
—
Detto dell’ufficialità della Supercoppa in Arabia, il Bologna ovviamente pensa a un calendario attuale che è… Izoard: nell’ordine, Juve, Milan in campionato, Milan in finale di Coppa Italia e Fiorentina in trasferta, gara che per Italiano non sarà ovviamente qualunque. E proprio alla Coppa Italia sono rivolti i lavori atletici di questi giorni di Castro e Ferguson. Ma i due, che saranno out con la Juve e che Italiano vuole recuperare per la finale, sono Ndoye e Holm: tutto lascia pensare che svizzero e svedese ce la faranno per quella data.
© RIPRODUZIONE RISERVATA