Bologna-Empoli 2-1, gol di Fabbian, Kovalenko e Dallinga

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Sfida segnata dopo il 3-0 dell’andata, Empoli (rete di Kovalenko) battuto. Il 14 maggio a Roma in palio il trofeo che garantisce anche un posto in Europa League

Sarà Bologna-Milan la finale di Coppa Italia il 14 maggio prossimo a Roma. E anche i passi dentro la storia hanno una piccola componente di prevedibilità, visto lo 0-3 dell’andata: Vincenzo Italiano – personalmente – si prende il quarto atto conclusivo in meno di due anni e il Bologna mette l’evento nell’album delle cose belle dopo 51 anni, visto che l’ultima apparizione dei rossoblù all’apice della competizione fu nel 1974 con vittoria (ai rigori) sul Palermo. Tutto abbastanza facile, complice Gara-1 e il vantaggio di Fabbian dopo 7’: l’Empoli (che, va ricordato, aveva eliminato la Juventus) ha badato a prendere seriamente l’impegno ma con il legittimo e comprensibile diktat di non mettere a repentaglio forze di movimento che servono per la missione-salvezza. Dopo aver eliminato Monza e Atalanta, il Bologna regola l’Empoli per 2-1 (pareggio di Kovalenko, timbro finale di Dallinga) e andrà a vivere la finalissima cercata e agguantata in questo secondo atto giocato appunto con serietà da entrambe davanti a 27.000 spettatori.

botta e risposta

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Italiano premia Orsolini per il gol decisivo all’Inter e lo mette dal 1’. La sorpresa, semmai, arriva dalla difesa: detto che Holm ha accusato un risentimento al polpaccio nella rifinitura, ecco che la coppia di centrali è quella titolare, quindi Beukema-Lucumi, con a destra De Silvestri e a sinistra il rientro di Lykogiannis; intanto, Freuler c’è, come Fabbian sottopunta di Dallinga. Nell’Empoli D’Aversa ha lasciato a riposo, proprio a casa, Anjorin, Esposito, Fazzini, Grassi, Pezzella, Vasquez e Viti: così, dentro Kovalenko in mezzo al campo e Sambia più Solbakken che fanno i suggeritori/partner di Konaté. L’inizio mette in chiaro, dopo 7’, chi scappa: Moro riceve al limite dell’area una respinta di Seghetti, prova il tiro ma c’è traffico, spostamento immediato a destra, Bacci lo segue ma non abbastanza, cross in mezzo al cuore del sistema e Fabbian (Tosto in Fase Rem) si alza più di tutti con Marianucci e De Sciglio altrove. Seghetti battuto e 1-0. Al 19’, dopo un doppio tentativo firmato Cambiaghi e Lykogiannis, arriva la prima idea buona dell’Empoli: è Solbakken che ne può approfittare, Ravaglia lo mura in due tempi. L’Empoli non vuole forzare ma quando vede… sangue, beh, sa azzannare: al 33’, azione con giocata sopraffina di Sambia, palla a Solbakken, respinta in mezzo all’area di Ravaglia e Kovalenko appoggia per l’1-1. Il Bologna aveva mollato un po’ le redini, l’Empoli ne ha approfittato e l’uscita dal campo per l’intervallo mostra un acceso diverbio fra Italiano e Orsolini che si è preso un giallo piuttosto ingenuo. 

Ancora Dallinga

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Ripresa: il Bologna infila Dominguez per Orso ed Erlic per Lucumi mentre D’Aversa mette Colombo per Solbakken e Goglichidze per Marianucci. C’è un fallo di Sambia assolutamente al limite su Lykogiannis: Marcenaro estrae il giallo, il Var lo asseconda ma la velocità e il colpo al piede del greco avrebbero meritato il rosso. Le due squadre arrivano a cinque cambi, D’Aversa mette il 2008 Campaniello e Italiano infila anche Pedrola e soprattutto El Azzouzi che quest’anno il campo lo ha visto ben poco per un infortunio. Morale: il Bologna ci prova, arriva al limite dell’area e a dieci dalla fine potrebbe riuscire a fare il 2-1 con Dallinga che, sottoporta, devia di poco a lato. Italiano comanda cross su cross, Moro ci prova ma il tiro viene deviato da Cacace (con la spalla) in angolo al 40’ st. Alla fine il 2-1 arriva proprio con lo stesso Dallinga: colpo di testa in diagonale ed è il terzo gol in due gare (Seghetti non bemnissimo). Italiano si gira verso la gente e carica il pubblico, il Bologna va dove lo porta il vento della Coppa Italia e di un momento d’oro: a Roma. A vedere il Milan “e con trentamila tifosi bolognesi” come sognava di fare proprio Vincenzo, l’uomo delle finali.

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