Mondiale per club, l’Inter presenta il trofeo: “Noi il made in Italy in prima fascia”

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Nel tour Fifa per presentare il trofeo tra tutte le città delle squadre impegnate nel torneo, la tappa milanese. Il presidente nerazzurro: “Questa coppa è un sogno, e i sogni si realizzano” 

Filippo Conticello

Giornalista

Niente Cagliari che stasera si presenta qua e nemmeno il Bayern che arriva mercoledì con intenzioni bellicose: per una mattina a San Siro c’è solo il Mondiale per Club, sotto forma di trofeo che sarà assegnato a luglio negli Stati Uniti: avvolto da un telo, è stato svelato dal presidente Beppe Marotta come si fa con l’opera regina in una mostra. 

IL TOUR

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Nel tour della Fifa tra tutte le squadre impegnate nella competizione, ecco quindi la tappa milanese, con lo stato maggiore nerazzurro a presentarlo. In un panel condotto da Elenoire Casalegno, interista di ferro, è stato lo stesso Marotta a concentrarsi su ciò che sarà: “Lo vedete, questo è un trofeo prestigiosissimo e bello – ha detto il presidente -, è il torneo più importante al mondo e sarà qualcosa di unico per tutti. Abbiamo fortissime motivazioni per ben figurare anche perché negli ultimi 5 anni abbiamo avuto performance migliori di tutti gli altri nostri competitors in Italia. Tutto ciò che abbiamo raccolto finora ce lo siamo meritato e promettiamo di dare il massimo anche in questa coppa”. Certo, l’evento si incastra tra due stagioni e questo complicherà un po’ la preparazione della banda di Inzaghi: “Da questo punto di vista il torneo è un po’ anacronistico perché si gioca a cavallo tra una vecchia stagione appena finita e una nuova che sta per iniziare, non ci sono precedenti attraverso i quali potersi organizzare al meglio. Dobbiamo semplicemente arrivare con le giuste motivazioni e con stato psico-fisico di alto livello. Il made in Italy resta nella prima fascia mondiale: noi non abbiamo solo il desiderio di vincere, ma la volontà di farlo. Al momento è un sogno ma spesso i sogni si avverano”. 

ZANETTI

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Accanto a lui, il vicepresidente Zanetti che pensa già alla partita con una squadra argentina come il River Plate e ricorda il tempo in cui era lui ad alzare la Coppa: “Finalmente il trofeo è arrivato a Milano, come Inter siamo orgogliosi di rappresentare i nostri colori in questa prestigiosa. Io ho alzato da capitano il Mondiale per club nel 2010, in una formula diversa, e ho segnato in semifinale, ora speriamo che i nostri ragazzi rivivano la stessa emozioni. Giocheremo contro il River, conosco la loro storia e loro mentalità: c’è tanto entusiasmo nel mio Paese. Sarà eccezionale anche la prima partita col Monterrey al Rose Bowl di Los Angeles, uno stadio straordinario in cui ho giocato nel 2009”. 

RICCI

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Per chiudere, il chief revenue officer, l’uomo a capo del marketing nerazzurro, Giorgio Ricci, ha parlato della crescita impetuosa del brand Inter, soprattutto in quell’angolo di mondo in cui si giocherà il Mondiale: “Abbiamo una fan base di 500 milioni di ‘appassionati’ a vario dell’Inter: più che il numero assoluto, bisogna sottolineare il trend di crescita dal 2020, il secondo più alto tra tutti i partecipanti alla Coppa. Solo negli Stati Uniti abbiamo 25 milioni di appassionati, siamo primi tra le italiane e quinte tra tutte le squadre del Mondiale per club e la prima in Italia. E tra i 16 e i 24 anni il nostro è il club più conosciuto negli Usa, questo è uno degli elementi su cui fare leva…”, ha detto Ricci. E ancora, sulla fruizione dell’evento e le attività in cantiere: “Gli Usa sono la patria della rivoluzione digitale, lì la fruizione dello spettacolo sportivo è stata rivoluzionata, non a caso il Mondiale sarà trasmesso da un player come Dazn. Grazie al grande supporto della società, stiamo mettendo in atto una serie di attività capillari nel territorio per entrare in contatto con interisti consolidati, ma anche con generazioni che conoscono meno l’Inter”. Intanto, dopo essere stato intravisto in piazza Duomo, oggi prima del match a San Siro il trofeo luccicante si potrà vedere nel museo del club.



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