Milan, il paradosso di Conceiçao – la rubrica di Vocalelli

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Il destino del tecnico rossonero parrebbe segnato, ma intanto il portoghese ha la possibilità di regalare al club il secondo titolo stagionale. E per la corsa Champions teoricamente si è ancora in tempo…

È uno strano campionato, una strana stagione. I destini di alcuni allenatori sembrano già irrimediabilmente segnati, con Thiago Motta che disperatamente cerca di riprendersi la Juve e Conceiçao ormai sulla porta del Milan. In casa rossonera si cerca un nuovo direttore sportivo, poi si comincerà a lavorare anche sul fronte panchina. Pensando concretamente al futuro. Con il paradosso, però, di una situazione che ancora potrebbe piegare da una parte o dall’altra, almeno dal punto di vista dei risultati. Certo, non è questo, non è solo questo, che incide nella scelta dei tecnici. Sarri fu esonerato dalla Juve dopo aver vinto lo scudetto, l’ultimo scudetto della famosissima serie. Poi i bianconeri non ci sono più andati neppure vicino. Pirlo ha salutato dopo aver vinto due Coppe ed aver comunque centrato la Champions. E, per restare in casa Milan, è stato decretato l’addio di Pioli malgrado avesse ancora un anno di contratto e in tre stagioni avesse conquistato uno scudetto, una semifinale di Champions e avesse ancora in tasca la qualificazione per la manifestazione più importante, avendo chiuso il campionato addirittura al secondo posto. Insomma, le scelte – a volte giuste e altre sbagliate, come appunto nel caso di Pioli – vengono fatte spesso su altri parametri. Inesplorati e inesorabili.

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