Romagnoli sempre più bomber, male Pedro e Castellanos, quarti raggiunti

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Top e flop della partita Lazio-Viktoria Plzen, valevole per il ritorno degli ottavi di Europa League: le aquile soffrono, ma la spuntano grazie al difensore, al terzo gol di fila

Ci pensa Romagnoli. Il difensore-bomber della Lazio, al terzo gol di fila in una settimana, consente ai biancocelesti di eliminare il Viktoria Plzen e portare, così, i biancocelesti ai quarti di Europa League. Quanta sofferenza, però, all’Olimpico nel ritorno degli ottavi. Sulc ristabilisce la parità dopo il 2-1 del primo atto per le aquile, ma il colpo di testa del centrale di Baroni vale l’1-1 finale e la qualificazione.

Lazio-Viktoria Plzen: Dweh graziato, rischio Provedel

Dopo 15 secondi subito un episodio che fa storcere il naso alla Lazio: entrata killer di Dweh su Zaccagni, che resta a terra. Piede alto e a martello, ma per il difensore del Viktoria Plzen è inspiegabilmente solo giallo. L’arbitro olandese Makkelie non va neppure al monitor a rivedere l’azione, lasciando di sasso Antonio Nucera e Luca Marchegiani, che curano la telecronaca Sky del ritorno dell’ottavo di finale di Europa League.

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Poco dopo Provedel rischia di combinarla grossa, quando consegna palla sui piedi di Vydra che entra in area e centra la traversa. I biancocelesti faticano a ingranare, forse per via dell’assenza in mezzo al campo di Rovella, espulso nel match d’andata, e sicuramente per l’aggressività della squadra di Koubek, che gioca un primo tempo intenso.

Sulc gela l’Olimpico, ma c’è bomber Romagnoli

A inizio ripresa il Viktoria Plzen si porta in vantaggio: sponda di Durosinmi per Sulc e Provedel nulla può sul tiro del forte trequartista. Baroni si affida a Lazzari e Dia per Tavares e Castellanos.

Scatta l’assalto alla porta difesa da Jedlicka e al 77′ ecco il gol del pareggio. Zaccagni apre il compasso da corner, Romagnoli si erge in cielo e fa 1-1. Continua, dunque, il magic moment del difensore della Lazio, al terzo sigillo consecutiva in una settimana.

Le pagelle della Lazio

  • Provedel 5,5: Una gran parata a inizio partita sulla conclusione al volo di Kalvach, ma anche un pericolosissimo pallone regalato a Vydra che poi colpisce la traversa.
  • Marusic 5,5: Subito ammonito, è sulla sua corsia di competenza che il Viktoria Plzen attacca. E il nazionale montenegrino soffre.
  • Patric 6: Prima da titolare del 2025: lo spagnolo gioca una buona partita, senza correre rischi (dal 79′ Gila sv).
  • Romagnoli 7: Concede a Durosinmi tempo e spazio per fare da sponda a Sulc, ma si riscatta segnando il gol qualificazione. Terzo sigillo di fila in una settimana: la Lazio ha un nuovo bomber.
  • Nuno Tavares 6: Dopo un avvio in sordina, aumenta i giri del motore (dal 67′ Lazzari 6).
  • Vecino 6: Rispetto a Rovella garantisce più fisico, ma anche meno qualità. E il gioco della Lazio ne risente. Provvidenziale su Durosinmi e nel finale quando c’è da battagliare.
  • Guendouzi 5: L’ex Arsenal lotta, ma è poco preciso. Come quando un suo rinvio di testa quasi consente ai cechi di andare a bersaglio.
  • Isaksen 6: È in forma e in fiducia: l’eroe del match d’andata accelera ogni volta che può, ma con risultati non sempre positivi.
  • Pedro 5: Eterno sì, ma pure umano. Lo spagnolo perde qualche palla di troppo. Però è il primo a impegnare Jedlicka e sale in cattedra con un passaggio illuminante per Castellanos. Avrebbe potuto e dovuto determinare di più (dal 79′ Dele Bashiru sv).
  • Zaccagni 6,5: Si vede poco, ma poi confezione l’assist che vale per Romagnoli che vale il passaggio del turno.
  • Castellanos 5: Il ritorno in campo dopo l’infortunio non è granché. Spreca una buona occasione scivolando al momento della conclusione (dal 67′ Dia 6).

Top e flop del Viktoria Plzen

  • Sulc 7: Quarto gol in Europa League, 13esimo stagionale. C’è da scommettere che il futuro di questo trequartista è in un club di alto livello.
  • Durosinmi 6,5: Tecnicamente da rivedere, ma sulle palle alte giganteggia. Impreziosisce la sua gara con l’assist per Sulc.
  • Dweh 4,5: No, dopo 15 secondi non si può rischiare di rompere una gamba a un avversario. Entrata folle, la sua.

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