Premier League, vincono Arsenal, Chelsea, pari Villa. Il programma del weekend
November 24, 2024 | by allcalcio.it
La squadra di Guardiola battuta in casa dagli Spurs 4-0, quinto ko di fila tra coppe e campionato. Quella di Arteta piega il Forest 3-0. Il Chelsea vince al King Power Stadium
Clamoroso all’Etihad: la crisi del Manchester City continua con la quinta sconfitta consecutiva, stavolta per mano del Tottenham in un devastante 4-0 casalingo. I campioni restano secondi in classifica, ma il Liverpool può andare a +8 e il condominio al terzo posto che comprende Chelsea, Arsenal e Brighton ora è un solo punto dietro. Frena ancora l’Aston Villa, avversario della Juve in Champions mercoledì, bloccato dal Crystal Palace penultimo in classifica.
manchester city-tottenham 0-4
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Finisce in modo così inaspettato che dopo il terzo gol al 55’ i tifosi del Tottenham cominciano a cantare “Ti esonerano domattina” a Pep Guardiola, il tecnico che ha vinto le ultime 4 Premier e 6 delle ultime 7. Doveva essere la sua festa all’Etihad Stadium, quella per il rinnovo del suo contratto (e per Rodri, celebrato prima della partita per la vittoria del Pallone d’oro), finisce invece con una clamorosa batosta, il quinto ko di fila tra coppe e campionato, un inedito nella storia di Guardiola allenatore che non fa che aumentare i dubbi sul Manchester City, ufficialmente in crisi. I campioni hanno giocato i primi 10’ con la voglia di spaccare il mondo, lavata poi via dalla pioggia caduta incessante su Manchester, che non ha fatto che rendere più pesanti i problemi del City. Perché la squadra di Guardiola in questo momento di problemi ne ha tanti: la difesa non funziona più (e non aiuta manchi Dias, anche se Pep ha ritrovato Stones, durato un tempo), il centrocampo senza Rodri ha smesso di fare filtro e di organizzare l’attacco, dove Erling Haaland segna (non stavolta, ha colpito una traversa e sbagliato almeno un paio di occasioni) ma dietro di lui mancano sia la creatività di De Bruyne, ancora alle prese coi postumi dell’infortunio con l’Inter di due mesi fa, che quella di Foden, in perenne rodaggio e lontano parente del giocatore eletto il migliore della scorsa Premier. Più che la scossa tanto attesa, il rinnovo di Pep si è trasformato in una piccola parentesi felice di un periodo nerissimo che ora rischia di continuare martedì in Champions col Feyenoord e domenica prossima a Liverpool. Anche il Tottenham giocherà in coppa in settimana, giovedì in casa contro la Roma: la squadra di Postecoglou ci arriva con una vittoria pesante, illuminata dalla doppietta di James Maddison nel primo tempo (gran modo per festeggiare i suoi 28 anni) e dai gol nella ripresa di Porro (52’) e Johnson (93’) che porta gli Spurs a 19 punti in classifica e più in linea con quello che sono stati per tutta la stagione. I giallorossi sono avvisati.
leicester-chelsea 1-2
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Avanti tutta. Il 2-1 del King Power Stadium sta decisamente stretto al Chelsea, in controllo per l’intera partita e costretto da errori individuali ad “accontentarsi” di un gol per tempo, quello al 15’ del sempre più incontenibile Nicolas Jackson (7 centri stagionali, di cui 5 fuori casa) e il raddoppio al 75’ di Enzo Fernandez su corta respinta del portiere su un tiro del senegalese. I Blues arrivano a 22 punti e confermano di meritare i quartieri altissimi della Premier dove li ha portati la cura Maresca, tornato nello stadio che per tutta la scorsa stagione ha chiamato casa e dove ha festeggiato la vittoria della Championship. Questo Chelsea, che fin qui ha perso solo con City e Liverpool, è sempre più la sua squadra: identità precisa, voglia di imporre il gioco, giocatori in forma e scelte azzeccate. Come quella di dare fiducia davanti a Jackson, spesso criticato nella passata stagione nonostante al suo primo anno in Premier abbia segnato più di Drogba, e confermatosi centravanti più che affidabile, anche se da continuare a raffinare. È stato lui il migliore in campo, ma oltre a Jackson hanno brillato anche Marc Cucurella, devastante nel ruolo di terzino sinistro con licenza di attaccare, e Fernandez, protagonista ben oltre il gol coi suoi inserimenti e il dialogo continuo con Cole Palmer, per una volta al di sotto dei suoi standard. Il Leicester, fermo a 10 punti e alla terza sconfitta nelle ultime 4 partite, ha fatto fatica a fare anche le cose più semplici, trovando il gol solo al 95’ su rigore con Ayew. Decisamente troppo poco per sperare in qualcosa.
Arsenal-Nottingham Forest 3-0
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Dimostrazione di forza. L’Arsenal dimentica la mini crisi e si riprende la vittoria che mancava in Premier da 4 turni (non succedeva da un anno e mezzo) ridimensionando il Nottingham Forest, sorpresa stagionale surclassato praticamente per tutti i 90’. Nel 3-0 con cui i Gunners festeggiano la 250ª panchina di Mikel Arteta (10° nella storia del club e unico con 150 vittorie in così pochi match) a brillare più di tutti è Bukayo Saka, devastante sulla destra molto più del gol per il vantaggio al 15’ e per l’assist dello splendido 2-0 di Thomas Partey a inizio ripresa: riposato complice l’infortunio che gli ha fatto saltare la nazionale, l’esterno crea pericoli ogni volta che tocca palla, col Forest incapace di trovare la contromossa giusta. Il terzo gol al minuto 86’ è di Ethan Nwaneri, il baby talento al primo centro in carriera in Premier (solo Cesc Fabregas aveva meno dei suoi 17 anni e 247 giorni quando ha segnato per la prima volta in campionato con l’Arsenal) per cui all’Emirates stravedono. Importante anche il rientro di Riccardo Calafiori, fermo da un mese e schierato titolare a sinistra in difesa col compito di accentrarsi in mediana (inizialmente accanto a Jorginho, rimpiazzato da Partey dopo l’intervallo) per aiutare la manovra in fase di impostazione. I Gunners, che restano nel condominio al terzo posto salendo a quota 22, hanno controllato l’intera partita, gestendo il vantaggio nella ripresa e tenendo sempre il risultato in cassaforte sotto un fastidioso diluvio. La squadra di Espirito Santo, unica fin qui ad aver battuto il Liverpool capolista, si ferma per la seconda volta consecutiva: non ha pagato la scelta di lasciare inizialmente in panchina il centravanti Wood, uno dei motivi per cui il Forest, che resta fermo a 19 punti, è rimasto senza tiri in porta
Aston Villa-Crystal Palace 2-2
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Almeno stavolta non ha perso, come accaduto nelle quattro precedenti partite. Il 2-2 rimontando due volte sul Crystal Palace penultimo in classifica, non è certo il modo in cui Unai Emery contava di preparare l’Aston Villa alla sfida di mercoledì in Champions League contro la Juventus. I bianconeri di Motta al Villa Park troveranno una squadra nel peggior momento della stagione, anche se il pari con le Eagles è un piccolo passo avanti rispetto alle ultime sconfitte, in particolare alle ultime due in cui i Villans non erano riusciti nemmeno a segnare. Emery comunque ha tanto da lavorare: l’1-0 di Sarr al 4’ nasce da un contropiede, dopo il pari di Watkins al 36’ l’Aston Villa ha colpito un palo, sbagliato un rigore con Tielemans e sessanta secondi dopo concesso il nuovo vantaggio al Palace in contropiede, stavolta segnato da Devenny. Il pari alla fine è meritato, perché la squadra di Emery ha sfondato il 70% di possesso palla e tirato 17 volte, ma è arrivato solo al 77’ con Barkley, bravo ad anticipare tutti di testa su corner di Tielemans. L’Aston Villa arriva alla partita con la Juve con 19 punti in 12 giornate di Premier e una serie aperta di 6 gare senza vittorie: l’ultima resta quella contro il Bologna in Champions il 22 ottobre. Per il Palace, che rende sempre meno delle attese, è la terza gara di fila senza successi in Premier: nelle ultime 8 gare di campionato le Eagles hanno vinto solo una volta.
LE ALTRE
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Col 2-1 a Bournemouth firmato da João Pedro (gol e assist) continua il volo del Brighton: i gabbiani restano nel condominio al 3° posto in classifica con la quarta vittoria nelle ultime 6 uscite nonostante mezzora in 10 per il rosso a Baleba. Rimasto senza successi per le prime 10 giornate, il Wolverhampton si prende la seconda vittoria consecutiva sbancando 4-1 casa del Fulham, k.o. dopo 3 risultati utili. I Wolves, trascinati da Cunha (due gol e un assist) salgono a 9 punti, due in meno dell’Everton, tenuto sullo 0-0 in casa dal Brentford nonostante le Bees abbiano giocato per tutta la ripresa in 10 contro 11, conseguenza dell’espulsione di Nørgaard al 41’. In campo domani la capolista Liverpool (a Southampton, ultimo in classifica) e il primo Manchester United di Ruben Amorim, ospite dell’Ipswich.
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