Dia ha la malaria. Così, con un freddo comunicato ufficiale, il Senegal ha annunciato il contagio dell’attaccante della Lazio, sconvolgendo la serata romana a 4000 chilometri di distanza: “Boulaye Dia e Lamine Camara non giocheranno stasera (ieri, ndr) contro il Burkina Faso. L’attaccante Boulaye Dia soffre di malaria, mentre il centrocampista Lamine Camara ha un problema agli adduttori”. Un fulmine a ciel sereno, arrivato poco prima delle 20, che ha travolto l’ambiente biancoceleste e che ha spinto la società ad attivarsi subito per seguire l’evoluzione e capire come muoversi per mettere il giocatore nelle migliori condizioni per curarsi.
Dia ha la malaria: i tempi di recupero
Ovviamente la notizia ha generato subito grande preoccupazione, più che altro perché si tratta di una malattia insolita nel mondo del calcio, seppur non inedita. Non è certo il primo caso, vari giocatori in passato (anche recente) hanno contratto il virus nel corso dei loro soggiorni in Africa per rispondere alla convocazione delle rispettive nazionali. Da Yves Bissouma a Moussa Diarra, passando per Didier Drogba, Kolo Touré, Hamed Traore e Christian Kouamé, tutti loro hanno vissuto la stessa esperienza. L’ultimo è stato il giocatore della Fiorentina, che il 21 febbraio di quest’anno è stato ricoverato perché affetto dalla malaria (proprio prima di una partita con la Lazio): un precedente che non lascia ben sperare, dal momento che è trascorso oltre un mese prima del suo ritorno in campo il 30 marzo. Un tempo di recupero del genere sarebbe nel caso la peggiore delle ipotesi, ma al tempo stesso potrebbe volerci anche molto meno (in alcuni casi è servita meno di una settimana, in altri 15 giorni).
Lazio, Dia dovrebbe rientrare a breve
Dipenderà dall’entità del virus, sul quale tra l’altro la società biancoceleste vuole vederci chiaro. Ci sono dei dubbi, infatti, sul comunicato diramato dalla federcalcio senegalese: generalmente la malaria ha un’incubazione minima tra i 7 e i 10 giorni, motivo per il quale non sarebbe compatibile con l’arrivo di Dia in Africa di lunedì scorso (si potrebbe però ipotizzare un contagio nella precedente sosta delle nazionali). In più, da parte dei dottori locali sono arrivate delle rassicurazioni sulle condizioni dell’attaccante, che sarebbe stato contagiato “solo in forma lieve“, motivo per il quale sarebbe da curare come una normale influenza (alcuni siti locali addirittura lo danno potenzialmente in campo per il match in programma con il Burundi di martedì prossimo). C’è qualcosa che stona, insomma, per questo il giocatore dovrebbe rientrare a Roma tra oggi e domani, così da essere esaminato dallo staff medico biancoceleste. Nel caso in cui dovesse essere confermata la versione arrivata dal Senegal, allora il giocatore resterebbe in una sorta di quarantena, sebbene il virus in sé per sé non sia contagioso tra esseri umani.
Dia, Baroni spera in un recupero veloce
In ogni caso, a prescindere da quale sia l’entità e l’origine di questo virus, si è conclusa così questa esperienza in nazionale di Dia, che tornerà a Roma per curarsi. Un incidente di percorso strano e anomalo per l’attaccante della Lazio. La speranza di Marco Baroni è che si tratti eventualmente della forma più lieve, così da avere a disposizione l’attaccante già per il ritorno in campo il prossimo 24 novembre contro il Bologna.
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