Psv-Juve, l’analisi tattica di Vernazza sulla Gazzetta

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Dopo l’eliminazione di Milan e Atalanta, tocca ai bianconeri in Olanda giocarsi la qualificazione. L’analisi tattica della partita

dal nostro inviato Sebastiano Vernazza

Che almeno passi la Juve. Che il martedì nero delle italiane negli spareggi Champions, Milan e Atalanta eliminate, non si allarghi al mercoledì. Oggi vincere non è l’unica cosa che conta, oggi basta pareggiare per entrare negli ottavi, ma se la Juve si arrocca a protezione del 2-1 dell’andata, rischia di cadere. Bisogna segnare un gol, nella speranza che non ne servano di più. 

il quadro generale

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A Torino, nonostante la sconfitta o forse proprio perché si era ritrovato a inseguire, il Psv aveva fatto suo il possesso palla, 56,3% contro 43,7%. È nella natura degli olandesi perseguire il controllo del gioco. La situazione è ideale per Thiago Motta, il suo calcio si nutre di spazi. Se la Juve mottiana faticherà a creare delle distese sue, potrà lucrare sui vuoti degli avversari: una palla intercettata e via in ripartenza, a patto di mantenere un profilo abbastanza alto. A Torino, la Juve ha sofferto di un baricentro medio molto basso a 42 metri, e questo rischia di essere un problema al Philips Stadion, con 35mila spettatori assordanti. La qualificazione della Juve passa per il bilanciamento tra l’obbligatorietà della fase difensiva, perché gli olandesi attaccheranno a ondate, e la necessità di una fase offensiva mirata al limite della chirurgia, perché in contropiede le occasioni capiteranno. Sotto questo aspetto, la foto ricordo migliore è il gol del 2-1 a Torino: la palla rubata da Gatti, l’innesco di Conceiçao sulla destra, la sgasata del portoghese, il cross respinto dal portiere, la ribattuta a rete di Mbangula. Un contrattacco esemplare. 

TURIN, ITALY - FEBRUARY 16: Teun Koopmeiners of Juventus controls the ball during the Serie A match between Juventus and FC Internazionale at Juventus Stadium on February 16, 2025 in Turin, Italy. (Photo by Filippo Alfero - Juventus FC/Juventus FC via Getty Images)

le frecce e koop

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Motta ha gli attaccanti giusti per filare via nei corridoi liberi. Conceiçao, sulla destra, è un regolarista della velocità: non ha un picco elevato – 33,37 km orari in questa Champions, altri hanno fatto meglio -, ma ha la capacità di mantenere alta la frequenza media, particolare che stressa ancora di più il terzino avversario. Sulla corsia mancina, Nico Gonzalez salta l’uomo con abilità. Al centro, con i tagli e con gli attacchi alla profondità, Kolo Muani è perfetto come collettore e distributore. Tre frecce diversamente acuminate, con McKennie trequartista-incursore, ma questa può essere la partita di Koopmeiners. Il centrocampista olandese conosce bene la pentola a pressione di Eindhoven. Koop ha affrontato il Psv per otto volte: 6 vittorie e 2 sconfitte. Due partite le ha giocate e vinte con la maglia della Juve, in questa Champions. Le altre con la divisa rossa dell’Az Alkmaar, il “suo” club in Olanda. Al Philips Stadium ha vinto per due volte in Eredivisie, il campionato d’Olanda: con l’Az, per 4-0 nell’ottobre 2019 e per 3-1 nel gennaio 2021, serata in cui segnò una doppietta, anche se lo stadio era vuoto per le restrizioni anti-Covid. Nelle ultime partite, Koopmeiners è sembrato calarsi di più e meglio dentro la Juve, non più corpo estraneo. 

PSV Eindhoven's Croatian forward #05 Ivan Perisic celebrates scoring his team's first goal during the UEFA Champions League knockout phase play-off 1st leg football match between Juventus and PSV Eindhoven at the Allianz stadium in Turin, on February 11, 2025. (Photo by Isabella BONOTTO / AFP)

i rischi

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Il lato debole della Juve rischia di essere la fascia sinistra in fase difensiva: Ivan Perisic, esterno destro del Psv, contro Lloyd Kelly. A Torino, Perisic lo aveva massacrato, specie nell’azione del gol del momentaneo 1-1. Ammiriamo il coraggio di Motta nel riproporre lo stesso abbinamento, se sul serio sarà così. A 36 anni Perisic conserva la forza di gambe, e la tecnica – nel suo caso elevata – non si disimpara. La Juve dovrà guardarsi dall’interista e dai colpi di testa di Luuk de Jong, il centravanti. Nell’euforia della vittoria, a Torino forse ci si è dimenticati delle due sponde di De Jong a creare due grosse occasioni per il Psv. E attenzione al possibile rientro di Olivier Boscagli, dopo un infortunio muscolare. Nella prima fase, Boscagli è stato il secondo nella classifica dei passaggi nell’ultimo terzo di campo. Ne ha effettuati 86, contro i 100 di Kimmich del Bayer, leader della specialità. Boscagli, difensore centrale, è una specie di regista aggiunto. Non dovrebbe giocare, però, se Bosz lo rilanciasse, potrebbe infastidire. Detto questo, la Juve, in stagione, ha battuto per due volte il Psv, in Champions e sempre a Torino. È vero che si gioca a Eindhoven, però sarebbe clamoroso se il terzo incrocio, il più importante, finisse male. Serve una notte da vera Juve. Qualificarsi è l’unica cosa che conta.



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