Dusan punta a svincolarsi tra un anno, i bianconeri pensano a come mandarlo via subito. A breve incontro tra il club e gli agenti, con i rossoneri alla finestra…
Un grande attaccante è appena arrivato e (almeno) un altro resta nel mirino della Juventus. Tra il neo bianconero Jonathan David e il grande obiettivo Victor Osimhen (Napoli), che la Signora spera di accoppiare, c’è sempre Dusan Vlahovic. Più che un’ombra ingombrante, un rebus: ma pur sempre il proprietario della maglia numero 9, come ha rimarcato il serbo via social dopo la sconfitta contro il Real Madrid dei giorni scorsi. Il Mondiale per Club ha aggiornato le marcature di DV9 (17 stagionali), ma non ha cambiato la storia. Un mese dopo il ribaltone societario, con il passaggio del testimone dal dt Cristiano Giuntoli al dg Damien Comolli, la sensazione è che nel caso di Dusan sia cambiato tutto per non cambiare niente. Vlahovic è retrocesso nelle gerarchie di Igor Tudor – in America solo una partita da titolare su 4 – ma di svolte contrattuali non ce ne sono state. Anzi… Il 25enne centravanti juventino è andato in vacanza salutando i compagni con un arrivederci a fine mese. Vlahovic non ha cambiato idea e punta a lasciare il club soltanto fra un anno (luglio 2026), da svincolato e dopo una stagione da 12 milioni di stipendio. Progetto chiaro, a meno che non spunti qualcosa di intrigante e sorprendente. Il classico treno da non perdere: dal Milan al Manchester United.
Il vertice con l’agente
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Comolli, che ha ereditato una situazione a dir poco intricata, proverà fino all’ultimo ad anticipare le pratiche del divorzio alle prossime settimane per togliersi un ingaggio pesante nell’immediato ed evitarsi il rischio di salutare a zero un capitale tecnico. Il manager francese negli Usa ha conosciuto Vlahovic e nei prossimi giorni incontrerà l’entourage del serbo, atteso a Torino in settimana. Un vertice per aggiornarsi e provare a trovare un compromesso. Dalla cessione scontata (si parte da una valutazione di 25-30 milioni, meno della metà del prezzo d’acquisto) al rinnovo-ponte di un anno per consentire all’ex Fiorentina di rilanciarsi in prestito. Strade diverse, ma stesso obiettivo: far cambiare i programmi a Vlahovic, finora poco allettato dall’Arabia e dalla Turchia. Dusan ha due priorità per il post Juventus: mantenere lo stesso status tecnico ed economico. Cinquanta giorni di trattative, però, sono tanti e possono sbloccare quello che al momento sembra un vicolo cieco.
La prima mossa
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La Juventus ha effettuato la prima mossa, come in una partita a scacchi. L’ingaggio dello svincolato di lusso Jonathan David aumenta la concorrenza per Vlahovic e abbassa la pressione su Comolli nella gestione delle trattative per il successore del serbo: dal grande obiettivo Osimhen (Napoli) a Randal Kolo Muani (Psg), per il quale si lavora al prestito bis. Il bomber canadese sulla carta potrebbe coesistere anche con Dusan. Alla Continassa, però, hanno altre idee. Vlahovic rischia di giocare poco restando a Torino, ma la Juventus senza il suo addio non avrebbe spazio – e forza economica – per affondare per uno tra Osimhen e Kolo Muani.
Occhio al Milan
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I bianconeri non sono nelle condizioni di fare regali – la punta è a bilancio per quasi 20 milioni – ma ogni giorno di più potrebbero andare incontro agli acquirenti. Mister 70 milioni è diventato un problema di mercato per la Signora e fuori dalla Continassa ne sono consapevoli tutti. Vlahovic non sembra avere fretta. E il Milan, uno dei club che forse potrebbe stimolarlo, resta in attesa. Del tipo: adesso è una suggestione, ma vediamo a fine agosto come sarà la situazione e se le condizioni saranno più vantaggiose. La Juventus non si preclude nulla a priori, nemmeno la possibilità di agevolare l’affare. Non è contemplata, invece, l’eventualità di pagare il serbo per poi vederlo giocare e segnare altrove. A quel punto, meglio rinunciare ai sostituti e sfruttarlo fino all’ultimo giorno di contratto insieme a David.
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